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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Donazzan attacca l’Anpi per la proiezione al Rossi di «Erasmus in Gaza». Arriva la replica

Secondo l’assessore regionale, l’Anpi strumentalizzerebbe la storia. La risposta del Comitato Vicentino per la liberazione dei prigionieri politici, che ha promosso l'iniziativa

Botta e risposta tra la Donazzan e il Comitato Vicentino per la liberazione dei prigionieri politici. Nei giorni scorsi, l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan, esponente di Fratelli d’Italia in Veneto, era intervenuta in merito alla iniziativa promossa a Vicenza dal Comitato Vicentino per la liberazione dei prigionieri politici, del quale fa parte anche l’Anpi, e che vede il coinvolgimento di alcune classi dell’istituto tecnico Alessandro Rossi, attraverso la proiezione del film «Erasmus in Gaza».

«L'Anpi ancora una volta si dimostra fuori dalla storia – le sue parole -, capace solo di strumentalizzarne la parte più confacente ai propri obiettivi e dedita a spingere una propaganda che trovo molto pericolosa perché evidentemente parziale e di parte. Nessuno parla delle continue aggressioni fatte contro lo stato di Israele, nessuno parla degli attentati quotidiani che brutalmente colpiscono i cittadini israeliani e la stessa stampa nazionale ed internazionale ignora assassinii, atti terroristici e violenze ai danni della popolazione inerme di Israele costretta a vivere in un perenne stato di assedio». 

«Noi che ci indigniamo giustamente – ha proseguito Donazzan -, contro ogni atto di sopruso e di violenza, dovremmo parlare quotidianamente di ciò che li accade, delle vittime israeliane e degli atti di terrorismo islamici troppo spesso ad opera proprio di quei palestinesi che l'Anpi senza alcun pudore rappresenta come le uniche vittime di un sistema aggressivo. Trovo inopportuno che gli studenti partecipino senza alcun contraddittorio ad una azione di propaganda politica evidentissima e mi chiedo quale giustificazione in merito al rispetto dei programmi di studio - conclude -, di leggi nazionali o relative alla costruzione di un pensiero critico, possano aver portato ad autorizzare tale uscita didattica».

Non si è fatta attendere la reazione da parte del Comitato Vicentino per la liberazione dei prigionieri politici. «Dal 2014 varie realtà dell’associazionismo vicentino collaborano per proporre alla cittadinanza momenti di informazione e iniziative di solidarietà con il popolo palestinese – si legge nella nota -. Non è quindi l’Anpi, ma il Comitato Vicentino per la liberazione dei prigionieri politici, della quale fa parte pure l’Anpi, a proporre anche l’iniziativa del 14 -15 novembre prossimi».

In seguito, il Comitato ha deciso di replicare attraverso tre osservazioni. «Ci troviamo fondamentalmente di fronte ad un film di testimonianza su una esperienza di vita particolarmente utile per i ragazzi – la prima -. Il film racconta la storia di Riccardo studente di medicina dell’Università di Siena che decide di effettuare il suo Erasmus a Gaza, la striscia di terra zona di guerra e prigione a cielo aperto. Riccardo impara la resilienza, coglie l’entusiasmo e la voglia di vivere dei suoi amici arabi. Il lungometraggio celebra la disponibilità a conoscersi, l’importanza dello scambio delle esperienze e dei saperi e la voglia di restare umani in una situazione disumanizzante. A metà tra il giornalismo di inchiesta e film di formazione, è stato definito dalla critica “intenso, enorme passo in avanti per il dialogo tra le culture. Il film ha vinto il festival Internazionale della Televisione di Monaco e il premio della giuria Giovani al festival di Barcellona. Sarà al festival dei diritti umani di Tel Aviv a dicembre. È stato selezionato dai più importanti festival internazionali compreso Prix Europa. Il film è già stato trasmesso da Rai 3 nell’ottobre 2019 in seconda serata. Far conoscere a studenti degli ultimi anni della scuola superiore esperienze in luoghi dove la popolazione patisce privazioni inenarrabili a causa della guerra, è onorare il compito della scuola, nel suo ruolo fondamentale di educazione e formazione della persona»

«Le iniziative proposte non sono di parte – la seconda osservazione - ma sono perfettamente allineate con gli orientamenti ufficiali dell’Onu perché si situano all’interno della “Giornata internazionale di solidarietà con il popolo palestinese” istituita nel 1977 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con Risoluzione 32/40B al fine di ricordare la Risoluzione n° 181 del 29 novembre 1947 sulla partizione della Palestina e la creazione di due Stati indipendenti, uno arabo e uno ebraico con Gerusalemme sottoposta a un regime internazionale speciale. La Giornata per la Solidarietà con il Popolo Palestinese ha come obiettivo di sensibilizzare la comunità internazionale su questa questione ancora aperta, ricordando il rispetto dei diritti che l’Assemblea Generale ha definito per il popolo palestinese: il diritto all’autodeterminazione senza interferenze esterne e il diritto all’indipendenza e alla sovranità nazionale. Oggi Israele occupa militarmente un Territorio, la Palestina, privando un intero popolo di diritti fondamentali e praticando un sistema di vero e proprio apartheid»

«In Italia – la terza e ultima osservazione - la libertà di insegnamento è valore costituzionalmente tutelato (art. 33 Cost.) e non intaccabile da interventi esterni che, incidendo sui contenuti, configurerebbero un’attività censoria del tutto contraria ai principi della democrazia costituzionale».

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