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Super Green Pass: in arrivo nuove restrizioni per i non vaccinati

Mercoledì la cabina di regia sulla pandemia e il consiglio dei ministri discutono su come combinare la nuova stretta con i cambi di colore delle Regioni. Quando scattano le nuove restrizioni?

Nuovo decreto sul Super Green Pass o Green Pass rafforzato o Green Pass a due velocità: ci siamo, anche se la denominazione definitiva sarà nota solo stasera, mercoledì 24 novembre. Quello che non è in dubbio è che nelle prossime ore, dopo cabina di regia e consiglio dei ministri, la certificazione verde cambierà pelle in Italia (oltre che durata, da 12 a 9 o forse addirittura 6 mesi). Le nuove restrizioni escluderanno i non vaccinati da quasi tutte le attività sociali, ricreative, sportive: quindi ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema, teatri, musei, stadi, palazzetti, discoteche. Il tampone darà sempre diritto al Green Pass, ma solo per lavorare. 

Il vero "grande nodo", ed è il cardine intorno a cui ruoterà tutto il decreto Super Green Pass, è come combinare la nuova stretta con i cambi di colore delle Regioni (dal 29 novembre dovrebbero passare in zona gialla i primi due territori del Nord). Tra i presidenti di Regione qualcuno spinge per restrizioni per i non vaccinati in vigore a prescindere da fatto che una regione finisca in giallo o in arancione (quindi anche in zona bianca). C'è invece chi ritiene che le restrizioni forti debbano partire solo dalla zona gialla o da quella arancione, per preservare al massimo l'indotto economico del periodo natalizio, il più rilevante dell'anno per tante categorie. Dopo settimane di indiscrezioni è il giorno decisivo, quello in cui il premier Mario Draghi e il ministro della Salute Roberto Speranza tireranno le fila. La cabina di regia si riunisce alle 11. Il Consiglio dei ministri seguirà, alle 15.30, per approvare le nuove misure.

Super Green Pass: cosa cambia per i non vaccinati in zona bianca, gialla e arancione

Il virus ha ripreso a circolare in maniera sostenuta in alcune regioni. L'ultimo bollettino parla di 10.047 nuovi casi (martedì scorso erano stati 7.698). Il tasso di positività è all’1,5%. I decessi sono 83, mai così tanti dallo scorso 10 giugno. Aumentano di 11 unità i ricoveri in terapia intensiva, e di 90 unità nei reparti ordinari. La pressione sul premier Draghi è fortissima e ci sono alcuni ministri (soprattutto Pd e Forza Italia) che vorrebberro escludere i cittadini senza vaccino da ogni luogo ricreativo già in zona bianca. Alcune tra le Regioni più popolose come Lazio, Campania, Toscana, Puglia, Lombardia e Veneto chiedono la linea dura.

Una possibile soluzione di mediazione, che nelle ultimissime ore prende piede, porterebbe a una zona gialla più rigorosa (con restrizioni sulla capienza valide senza vaccino) e poi il totale divieto di ingresso nei luoghi ricreativi e di svago ma solo a partire dalla zona arancione. Da una parte c'è il rischio caos con norme così differenziate, e i controlli sono assai difficili, per non dire impossibili. Ma, come sottolinea oggi Repubblica, "Draghi teme che l’opzione più radicale determini un contraccolpo sul fronte della ripresa: tenere fuori i no-vax significa escludere da alcuni consumi sei milioni e mezzo di persone".

In zona gialla, va ribadito, cambia pochissimo rispetto alla zona bianca (mascherine all'aperto e limiti nei posti a sedere al chiuso allo stesso tavolo nei ristoranti) se le regole restano quelle attuali. E' la zona arancione in concomitanza con il periodo pre-natalizio che fino a qualche giorno fa non faceva dormire sonni tranquilli ad alcuni governatori. Ma la zona arancione è lontanissima, ed è quindi ipotizzabile una zona gialla più rigorosa (con restrizioni sulla capienza valide a chi è senza vaccino) e poi restrizioni più dure per chi non ha fatto il vaccino dalla zona arancione. L'esclusione di milioni di persone da subito, tra pochi giorni, da ristoranti, bar, palestre, piscine, cinema, teatri, musei, stadi, palazzetti, discoteche avrebbe una ricaduta economica importante, forse superiore al previsto.

Green Pass, quando scattano le nuove restrizioni: ipotesi 29 novembre o 1 dicembre 2021

Le nuove misure non dovrebbero valere per treni ad alta velocità e agli aerei: per spostarsi continuerà ad essere sufficiente un tampone. La durata del 'responso' negativo potrebbe inoltre scendere da 72 a 48 ore per il molecolare e da 48 a 24 per l'antigenico. Il trasporto locale finora non è stato associato al Green Pass: alcune forze di maggioranza vorrebbero una stretta anche in questo ambito, ma rimane la difficoltà legata ai controlli. Impensabile che venga chiesto il Green Pass per prendere tutti i mezzi pubblici.

Altro rebus è la data di inizio delle nuove restrizioni: possibile che sia mercoledì 1 dicembre 2021 il giorno giusto. Ma secondo il Sole 24 Ore le nuove norme saranno presumibilmente già in vigore lunedì 29 novembre 2021. Sulla durata dei tamponi non dovrebbero esserci novità. L’idea di ridurre la validita dei cosiddetti "rapidi", i più usati, da 48 a 24 ore e dei test molecolari da 72 a 48 ore, al momento sembra superata anche perché non si riuscirebbe a soddisfare le richieste. Accantonato anche il ritorno all’obbligo della mascherina all’aperto (che resta dalla zona gialla).

Vaccino obbligatorio: ipotesi forze dell'ordine e personale scolastico

Capitolo obbligo vaccinale: oltre a personale sanitario e delle Rsa - misura già in vigore ma da rinverdire sulle terze dosi - c'è l'ipotesi relativa alle forze dell'ordine e al personale scolastico. Sarebbe questa la novità numericamente più impattante del decreto Green Pass. Il governo sta valutando proprio in queste ore se imporre l’obbligo di vaccinazione per l’intero comparto difesa e sicurezza (500 mila dipendenti) e per il personale scolastico (1,2 milioni): in tutto, 1 milione e 700 mila persone. L’intero comparto significa Polizia e Carabinieri, Guardia di Finanza ed Esercito, Aeronautica, Marina e Polizia penitenziaria. Già si annunciano polemiche soprattutto sul fronte degli agenti di Polizia: alcune delle sigle sindacali sono ostili al provvedimento. A tutti verrebbe concesso poco meno di un mese, fino al 15 dicembre, per adeguarsi. Poi scatterebbe la sospensione dello stipendio.

No Green Pass per i bambini tra 5 e 11 anni

Non sarà introdotto il Green Pass per la fascia 5-11 anni, almeno per il momento. Matteo Salvini ha chiesto di non forzare la mano, ma  è una battaglia di facciata, mirata a incassare un facile risultato: la questione del vaccino per i più piccoli, infatti, non è neppure all’ordine del giorno del consiglio dei ministri di oggi. Nell'agenda del governo è in prospettiva un tema che si annuncia complesso quello del Green Pass per gli under 12. L'argomento è collegato all'imminente parere dell'Ema, l'agenzia europea per il farmaco, sul vaccino per la fascia 5-11 anni. L'estensione del certificato verde ai bambini sarà tra gli argomenti da discutere, ma non oggi.

Fonte: Today.it

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