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Crisi Pal Zileri, la Forall: «Chiudiamo solo il reparto produttivo, 250 i posti a rischio»

Dopo l'annuncio sulla chiusura dello stabilimento a Quinto, la precisazione dell'azienda. Si parla di 12 mesi di CIGS per i lavoratori: «Prosegue, nel frattempo, la ricerca di un partner industriale»

La Pal Zileri non chiuderebbe tutto il marchio, ma solo il ramo produttivoche occupa circa 250 persone. Dopo l'annuncio dei sindacati che hanno lanciato l'allarme relativo a 400 dipendenti a rischio licenziamento nella storica azienda con sede a Quinto Vicentino è la stessa azienda a fare la precisazione, chiedendo alle sigle di non proclamare lo stato di agitazione: «Nel corso dell’incontro odierno, Forall Confezioni SpA, con estremo rammarico, ha informato i rappresentanti delle principali sigle sindacali e le RSU interne che la situazione di difficoltà in cui versa l’azienda purtroppo richiede interventi urgenti e non più differibili», comunica la proprietà con una nota, aggiungendo: «Dopo aver vagliato tutte le possibili alternative con il supporto di primari advisor, l’unica soluzione possibile per assicurare un adeguato periodo di tutela ai lavoratori e, nel contempo, garantire un futuro a una parte dell’azienda, è l’adozione della cosiddetta procedura di “cessazione attività” per il ramo produttivo. Si tratta di una procedura già utilizzata da importanti aziende e che permetterebbe di ottenere fino a dodici mesi di cassa integrazione straordinaria per i dipendenti di Forall, oltre al loro inserimento in programmi di politiche attive regionali finalizzati alla ricollocazione in nuove occupazioni. Inoltre, mentre il ramo produttivo di Forall, purtroppo, sarebbe coinvolto nella procedura, lo storico brand Pal Zileri potrebbe conoscere un nuovo futuro permettendo il mantenimento di alcune decine di posti di lavoro in ruoli non inerenti la produzione».

La "cessazione attiività" concertata con istituzioni regionali e nazionali, garantirebbe fino 12 mesi di CIGS per i lavoratori e la proprietà starebbe nel frattempo cercando un partner industriale per lo stabilimento di Quinto Vicentino. Secondo i dati forniti dall'azienda la pandemia Covid-19 avrebbe aggravato pesantemente la peggior crisi che abbia mai colpito il settore dell’abbigliamento formale maschile di alta gamma. Le stime è che la domanda potrebbe ridursi globalmente di un ulteriore 45%. «Nello stabilimento di Quinto Vicentino si registra ormai un eccesso di capacità produttiva di quasi due terzi e anche la struttura amministrativa non è più sostenibile sotto il profilo dimensionale. A livello finanziario, la drastica riduzione delle vendite e, quindi, degli incassi, ha causato una notevole sofferenza per Forall, acuita dalla difficoltà sempre crescente di reperire finanziamenti dal ceto bancario», continua la Forall Confezioni, aggiungendo: «Il supporto dell’azionista, ininterrotto sin dal 2014 e pari a decine di milioni di euro ogni anno per sostenere liquidità e investimenti dell’azienda, non è più sufficiente a garantire la continuità dell’attività produttiva».

L'azienda comunica la volontà di «ricercare un partner industriale interessato ad acquisire lo stabilimento di Quinto Vicentino, detentore di un know how unico». «I contatti già avviati con importanti brand nazionali e internazionali richiedono ulteriore tempo per concretizzarsi. Tempo che, senza l’adozione della procedura, non sarebbe possibile avere - conclude la proprietà - pertanto, nel rispetto dei rispettivi ruoli, Forall auspica che le rappresentanze sindacali comprendano  questa scelta, essendo a conoscenza dell’impegno dell’azienda negli ultimi sei anni attraverso i continui investimenti dell’azionista e l’adozione, in passato e ancora oggi, di tutti i possibili ammortizzatori affinché i dipendenti subissero il minor impatto possibile della perdurante crisi del settore».

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