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Dpcm Pasqua: ecco cosa cambia

Firmato il primo decreto ministeriale del nuovo governo Draghi per contrastare la diffusione del coronavirus. Sarà in vigore dal 6 marzo al 6 aprile

"Il nuovo Dpcm firmato stasera entrerà in vigore il 6 marzo e sarà vigente fino al 6 di aprile". Lo ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza spiegando le nuove regole. Confermata la suddivisione a colori in zone rosse, arancioni, gialle e bianche. In area rossa tutte le scuole saranno con DAD. Didattica a distanza prevista anche nei territori (comuni o province) con tasso di incidenza di 250 contagi su 100.000 abitanti a settimana.

"La variante inglese è prevalente ed ha una elevata capacità di diffusione tra le fasce di popolazione più giovane". Come spiegato da Silvio Brusaferro dell'Istituto Superiore di Sanità la variante inglese si diffonde tra il 35 e il 40% più velocemente. "Nella prima metà di marzo sarà la variante dominante". Ma particolare apprensione arriva dalla diffusione della variante brasiliana che al 18 febbraio era stimata intorno al 4,3% (0%-36,2%). In particolare sarebbe diffusa nelle regioni del Centro Italia (Umbria, Toscana, Lazio, Marche). Al confine con l'Austria è stata individuata anche la Sudafricana.

"Il modo migliore per contrastare la variante inglese ad aumentata trasmissibilità occorre ridurre le occasioni di trasmissione. Interventi chirurgici sono invece indispensabili per contrastare la diffusione della variante brasiliana".

Secondo Brusaferro sono misure necessarie per convivere con il virus fino alla fine della campagna vaccinale. Un dato che può rincuorare arriva dalla affermazione del Cts che non vi siano evidenze che la variante inglese non porti ad una malattia più grave. Inoltre la variante inglese non mostra resistenze alla immunità garantita dai tre vaccini utilizzati oggi in Italia. Per la variante brasiliana ad oggi non c'è invece alcune informazione scientifica che possa non essere suscettibile ai vaccini ma sono stati segnalati casi di reinfezione.

Il punto centrale del nuovo decreto verte sulle scuole. Come abbiamo già spiegatodal comitato tecnico scientifico è arrivata l'indicazione che la soglia oltre cui i presidenti delle Regioni dovranno chiudere gli istituti scolastici tornando alla Didattica a Distanza è quella dei 250 contagi ogni 100mila abitanti la settimana. Saranno poi i governatori in base alla situazione epidemiologica a modulare le chiusure in ambito comunale o provinciale. 

L'automatismo delle scuole chiuse di ogni ordine e grado scatterà invece quando le regioni cadono nella classificazione di zona rossa. Tra le novità contenute nel decreto la chiusura di barbieri e parrucchieri nella zone rosse. In pratica in zona rossa rimarranno aperti solo gli esercizi commerciali di prodotti essenziali.

Quanto agli spostamenti resta valido il divieto ai viaggi turistici, mentre gli spostamenti tra Regioni (per Decreto legge vietati fino al 27 marzo) resteranno possibili solo per motivi di salute, lavoro e necessità. Resta ferma la possibilità di rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Consentito andare nelle seconde case in zona gialla o arancione (anche se si trovano fuori regione) e solo al nucleo familiare e soltanto se la casa è disabitata. Non si può andare nella seconda casa con amici e parenti. Non è possibile invece - a meno di urgenti e necessari motivi - se le abitazioni sono in zone rosse o arancione scuro. 

Delusi gli aperturisti: piscine e palestre restano chiuse e non arriva nessuna deroga quanto all'apertura per i ristoranti la sera, concessa invece per le regioni in area bianca, una condizione che ad oggi riguarda solo la Sardegna. Quindi le regole per i ristoranti restano quelle in vigore: in zona gialla aperti fino alle 18 e fino alle 22 consentito l'asporto. Il servizio a domicilio è consentito ad ogni ora. Asporto e domicilio sono consentiti nelle zone arancio e rosse. Eccezione fanno gli autogrill, oltre le 18 in zona gialla, le mense e i ristoranti negli alberghi

Uniche concessioni: dal 27 marzo sarà possibile riaprire cinema e teatri, mentre per i musei si apre la possibilità di prenotare la visita per il weekend. 

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