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Coronavirus, Zaia: «Prossimo passo è far fare i tamponi dai medici di base»

La conferenza del presidente della Regione con l'annuncio della nuova ordinanza. Forte stoccata al Governo: «Invito il Governo a rivedere la chiusura delle attività, queste misure non abbasseranno la curva, bisogna insistere sugli assembramenti»

«Il nostro problema sono sugli assembramenti, il decreto lo avevamo fatto su questo, non contro le attività che non possono pagare il conto della responsabilità di qualcuno. Loro non sono untori».

È palpabile la delusione di Luca Zaia nella conferenza stampa di lunedì dove ha annunciato il nuovo decreto della Regione Veneto. Dopo l'incontro con il Governo di sabato, durato 5 ore, con tutti i presidenti delle regioni italiane prima del Dpcm, le richieste del Veneto sono state cassate. «Io ho portato subito le ragioni di una comunità che sta tentando di gestire l'aspetto sanitario, con il problema del personale che si infetta con la curva in aumento anche se poco. La nostra ordinanza voleva insistere molto di più sugli assembramenti e poi  sui temi della mascherina. Sul tema delle scuole avrei voluto porre un ragionamento su diminuire la questione demografica nei luoghi di ritrovo, tipo le piazze. Le attività produttive che rischiano di chiudere e non aprire più non hanno in Veneto non hanno mai segnalato focolai e nemmeno comportamenti sbagliati. I nostri commercianti hanno investito, creato occupazione ed economia. Dopo aver avuto il coraggio di investire in questa attività e di aderire alle linee guida. i ristoranti non sono untori, il vero problema è quello degli assembramenti».

Per quanto riguarda i dati sul virus, nelle ultime 24 ore ci sono stati 1.129 nuovi casi in Veneto. Attualmente positivi ci sono oltre 18mila veneti, 695 ricoverati e 81 in terapia intensiva. I decessi sono stati 3. «Dai dati si vede che il virus c'è ma va affrontato per quello che è e quello che è adesso non è di emergenza sanitaria. L'idea è avere una regia a livello delle Ulss. Oggi l'unico problema che abbiamo è di non intasare la struttura sanitaria di pazienti Covid e impedire che vadano in tilt i sistemi sanitari».

Zaia ha poi annunciato che la fase di testing va avanti con non poche difficoltà. «Ogni positivo produce circa una ventina di persone da testare. Sto portando avanti questi sfida con medici di base che hanno aderito a fare i tamponi, da noi sono 650 su 3150 che già lo fanno volontariamente da giovedì spero che con un accordo nazionale tutti i medici di base aderiranno per fare i tamponi e aderire alla fase di sorveglianza».

La nuova ordinanza

Dal 28 ottobre fino al 24 novembre, sarà comunque in vigore la nuova ordinanza del Veneto per le scuole superiori. Il 75% delle lezioni dovrà essere svolto tramite didattica a distanza. La didattica in presenza sarà sempre garantita agli alunni con disabilità certificata mentre studenti immunodepressi o con gravi problemi di salute potranno seguire le lezioni completamente a distanza. Per gli istituti professionali l'invito è quello di provare a fare il 75% di didattica online ma se sarà necessario La nuova ordinanza contiene anche una norma dedicata ai ristoranti per i lavoratori in trasferta: possono andare a cena senza limiti orari nei ristoranti contrattualizzati. Zaia, nuova ordinanza per le scuole superiori: «Didattica digitale al 75%». Nessuna novità per le attività commerciali limitate dal Dpcm. Bar e ristoranti dovranno chiudere sempre alle 18, piscine, palestre e cinema restano chiuse.

ORDINANZA VENETO 28 OTTOBRE

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