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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, Zaia: «Dati positivi, siamo in fase due ma ci prepariamo alla nuova ondata di settembre»

La conferenza stampa di sabato del presidente della Regione Veneto. In Veneto, per la prima volta, i pazienti ricoverati in terapia intensiva no-covid hanno superato quelli in terapia intensiva per il contagio

Il presidente della Regione Veneto, nella conferenza stampa giornaliera, ha snocciolato i dati che indicano un netto miglioramento sul fronte dell'epidemia: «Sono 766 in meno le persone uscite dall'isolamento domiciliare rispetto a venerdì mattina mentre ci sono altri 318 positivi in più ma tengo a precisare che il numero dei contagi è proporzionale al al numero dei tamponi, ne abbiamo fatti più della Corea, 247.329 fino a oggi». Per quanto riguarda i ricoveri, attualmente sono 1477 in tutto il Veneto, 79 in meno rispetto a ieri e scendono ancora i pazienti in terapia intensiva.

«Sono calati di 7 unità - ha spiegato Zaia - attualmente sono 190, in pratica abbiamo più pazienti scaricati che caricati ogni giorno. In terapia intensiva i pazienti no covid sono 196, hanno superato quelli infettati dal virus, un miraggio fino a qualche settimana fa». In Veneto ci sono stati 2501 dimessi fino a oggi, mentre il numero dei morti in ospedale ha raggiunto quota 900, 23 in più rispetto a ieri. «Un numero purtroppo alto - ha commentato Zaia - sono persone in carico agli ospedali minimo già da 15 giorni»

Sulle riaperture, infine, Zaia ha ribadito che la decisione è in carico al Governo «ma la mia posizione è che il 4 maggio si possa riaprire con tutte le precauzioni ma si potrebbe fare  un razionale e prudente progetto di apertura già di adesso». Per il presidente della Regione, in ogni caso, il pericolo non è ancora passato e bisognerà convivere con il virus: «Il coronavirus tornerà in autunno e abbiamo fatto delle proiezioni su settembre e ottobre, per allora dobbiamo essere più preformanti di adesso. Oggi siamo nella fase 2, un limbo, ma l'infezione puo riacutizzarsi. Non mi stancherò mai di ripetere che l'assembramento è pericolo e la mascherina va utilizzata. Ci stiamo preparando per  un'altra fase acuta e la partita si gioca sul nostro modello, a cominciare dai tamponi»

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