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Coronavirus, il contagio sta crescendo: Zaia: «Rt a 1,28, per il rosso attendiamo comunicazione ufficale»

Il punto del presidente della Regione sull'emergenza sanitaria e i dati sull'epidemia aggiornati al 12 marzo

Curva epidemiologica in repentina salita in Veneto e pazienti in aumento negli ospedali. Il Veneto si prepara a entrare in zona rossa: il rischio è più che reale, come ha confermato il presidente della Regione snocciolando i dati del report di venerdì di Azienda Zero sull'andamento dei contagi. «È innegabile che il contagio stia crescendo, la situazione italiana ha una situazione di un Rt di 1,16 noi abbiamo 1,28 e per il cambio di zona siamo sul filo del rasoio, attendiamo la comunicazione ufficiale ma sembra di capire che un bel po' di regioni passeranno al rosso lunedì».

I dati del bollettino

Nelle ultime 24 ore in Veneto, con 46146 tamponi, sono stati trovati 1932 nuovi contagiati per un incidenza del 4,19%. Gli attualmente positivi sono 32550 mentre il totale dei ricoverati sono 15538 (+28), dei quali 1369 (+29) in area non critica e 169 (-1) in terapia intensiva. Sono invece  297 i pazienti non-covid per un totale di 466 pazienti (covid e non covid) in terapia intensiva in tutta la regione. Nelle ultime ore si sono invece verificati altri 29 decessi a causa del virus.

Per quanto riguarda i pazienti in rianimazione e in genere i ricoveri in ospedale per il Covid, il Veneto ha una situazione ancora sostenibile. Si pensi che in Italia la percentuale di pazienti in terapia intensiva ha superato il 30% mentre il Veneto ha una percentuale del 14% in area critica e 17% in area non critica. «In Veneto non abbiamo la pressione ospedaliera che ci fa dire "non ce la facciamo più" - ha commentato Zaia - ma la grande preoccupazione e di ripartire da questa base». 

Il bollettino delle ore 8 del 12 marzo

Il punto di Luca Zaia 

I dati sono stati forniti dallo stesso Zaia che ha aggiunto: «In Veneto abbiamo attualmente 194,4 positivi su 100mila abitanti mentre la soglia è di 250». A preoccupare la sanità veneta sono soprattutto le varianti: «Siamo ormai al 70% con la variante inglese ma ci preoccupa anche per brasiliana e sudafricana che hanno massacrato il centro Italia», ha aggiunto Zaia, commentando che «in questo contesto l'unica cosa positiva è che Johnson & Johnsonche oggi sarà autorizzato in Europa».

Il presidente della Regione ha poi riportato l'esito dell'incontro con il Governo, in videoconferenza, di questa mattina. «Al Governo ho posto delle questioni, i cittadini sono stressati da un anno, il Veneto ha perso 60mila posti di lavoro in un anno e tante imprese che non vedono la luce quindi ho chiesto che ai cittadini si dia una prospettiva di programmazione. Poi ho chiesto che davanti alle misure del nuovo decreto si parli di chiusura di tutte le scuole di ordine e grado. Abbiamo anche chiesto che i sostegni ci siano, le aziende stanno pagando lo scotto di un Dpcm di fine anno che non ha più dato vita a dei ristori importanti. Ho chiesto poi che ci siano misure automatiche e che ci sia  uno speaker ufficiale che rappresenti una posizione scientifica. Ho infine posto la questione dei tamponi: che venga fissata una percentuale da fare sulla popolazione».  

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