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Il Veneto resta giallo, Zaia: «Lavoreremo come se fosse rosso fuoco»

È ufficiale che la regione, per adesso, resta nella zona meno restrittiva. Ma l'Iss, in base al report settimanale sulla situazione covid in Italia, avverte che ci sono «probabilità elevate di progredire a rischio alto nel prossimo mese»

I risultati del monitoraggio settimanale dell'Iss e del Ministero della Salute confermano ufficialmente che il Veneto resterà, per adesso, in zona gialla.  «Lo ripeto: non abbiamo vinto nulla e non è il caso di festeggiare, anche perché abbiamo a oggi 3.057 morti e 2.500 ricoverati, dei quali quasi 300 in terapia intensiva. Il virus esiste e non è una fantasia, non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia», ha commentato nella serata di venerdì all'Ansa  Luca Zaia. 

Secondo il report settimanale sull'emergenza sanitatia in Italia, realizzato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) e dal ministero della Salute, l'indice di contagio Rt in Italia è sceso a 1.18 (dieci giorni fa era a 1.7) ma Veneto, Friuli Venezia Giulia e Molise sono le «tre regioni attualmente a rischio moderato» che mostrano però «una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese. Data la trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto si raccomanda alle autorità sanitarie delle 3 Regioni di valutare la possibile adozione di ulteriori misure di mitigazione».

In relazione alla permanenza del Veneto in fascia gialla, dopo il monitoraggio settimanale, Zaia ha comunque precisato che «dal punto di vista comportamentale dobbiamo guardare a questo giallo come fosse un rosso fuoco, perché non dobbiamo avere assolutamente cali di tensione: il Covid circola e gli ospedali sono sotto pressione»

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