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Coronavirus, il punto di Luca Zaia: «Le curve stanno segnando una flessione, ma i dati vanno confermati»

Il bollettino con i dati aggiornati a sabato 19 dicembre e le dichiarazioni del presidente della Regione sulla situazione epidemiologica in Veneto relativa alla pandemia da Covid-19. Lanzarin sui vaccini: «Il 27 dicembre arriveranno 875 dosi a Padova, stiamo ragionando su come dividerle per le varie Ulss»

Aggiornamento bollettino ore 17 

È di 98.631 il numero degli attualmente positivi in Veneto secondo i dati aggiornati all'ultimo bollettino della Regione Veneto, quello delle 17, che aggiorna i dati rilasciati sabato mattina da Luca Zaia. Nelle ultime ore altri 1635 tamponi hanno dato esito positivo al test sul Covid-19. Nel Vicentino sono +244, per un totale di 17200 attualmente positivi. 

Ci sono stati altri 22 ricoveri, 3 dei quali in terapia intesiva. Negli ospedali della regione sono ricoverate 3235 persone, 372 delle quali in terapia intensiva. I decessi sono stati 29. 

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IL PUNTO DI LUCA ZAIA

Il bollettino di sabato 19 dicembre sull'epidemia da Covid-19 in Veneto indica che con 18924 tamponi molecolari e con 39877 rapidi, per un totale di 58801 test effettuati, risultano 3834 positivi nelle ultime 24 ore, il 6,52% di contagiati  sui soggetti sottoposti a screening. Gli attualmente positivi sono in Veneto sono invece 97.816. I dati dei ricoveri sono di 3213 ospedalizzati, 369 di quali in terapia intensiva (+4) mentre sono -89 i pazienti in area non critica nell'arco di una giornata. Ci sono 170 persone tra i dimessi. Il dato più grave sono i decessi: altri 114.

Il bollettino delle ore 8 del 19 dicembre

Sono i dati rilasciati da Luca Zaia nel consueto punto stampa. «Di certo abbiamo le curve che stanno segnando la flessione, se non possiamo dire che c'è una repentina inversione di tendenza, possiamo almeno affermare che una direzione è segnata. Oggettivamente si vedono le curve scendere. Verona non è ancora un trend, ed è tuttora in pressione ospedaliere, ma oggi ha letti che si liberano ed ha ancora posti nelle terapie intensive. È prudente guardare questo quadro, i contagi aumentano in tutta Europa e a livello nazionale l'infezione c'è. Ho visto il video dei ricoverati e hanno tutti la stessa storia, tutti han visto la morte in faccia. Oggi possiamo dire che la durata del picco è più lunga che a marzo, la sua durata è proporzionale a molti temi, in primis il mancato distanziamento sociale. La pressione c'è questa non è una luce in fondo al tunnel​»

Sul Dpcm

Il decreto legge approvato dal Governo con festivi e prefestivi zona rossa e nei feriali zona arancione dal 24 dicembre al 6 gennaio fa decadere automaticamente l'ordinanza regionale al 23 dicembre a mezzanotte. «Da uno scenario giallo passiamo da uno scenario arancione e rosso. le misure noi le abbiamo adottate tutte. noi non facciamo azioni più restrittive», ha spiegato Zaia, aggiungendo: «Il presupposto di queste misure è che arrivino i ristori. Questo decreto esce da un'indicazione del comitato tecnico scientifico nazionale, niente da dire, ma noi abbiamo sempre se non ci sono i ristori è un grosso guaio , pensate ai ristoranti, al turismo e alla filiera e tutte le altre attività»

Scuola

Sul tema della riapertura delle scuole, che dovrebbe avvenire subito dopo l'Epifania, Zaia ha commentato: «Nessuno di noi tifa per non aprire la scuola. Ci sono due aspetti la quantità ma il primo di questi è che a gennaio bisognerà valutare la situazione epidemiologica, la nostra posizione è di apertura ma non deve prescindere dalla situazione sanitaria, l'altra è quanto aprire». 

Vaccini

Il 25 dicembre le prime dosi dei vaccini per l'Italia arriveranno allo Spallanzani a Roma e poi partiranno per le Regioni. Al Veneto spetta una prima partita di 875 fiale, che serviranno a vaccinare altrettanti individui. «A Padova arriveranno il 27 dicembre e stiamo ancora ragionando su come le suddivideremo alle varie Ulss e in che modalità. Saranno somministrate al personale sanitario e ospiti e operatori Rsa», ha spiegato l'assessore Lanzarin, mentre Zaia ha ricordato che la vaccinazione, in Veneto come in Italia «è volontaria».


 

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