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Tamponi a tutti i Vigili del fuoco: "noi come i soccorritori", Usb pronti allo sciopero

"Test di screening e monitoraggio per l’infezione da Covid-19" è questo l'appello lanciato alla Regione, competente in materia sanitaria e alla propria amministrazione

"Sottoporre il personale a test di screening e monitoraggio per l’infezione da Covid-19, così come avviene per il personale sanitario e paramedico che lavora nel soccorso", è questa la richiesta che arriva dall'Usb Vigili del Fuoco del Veneto proclamando lo stato di agitazione regionale con l’intenzione di organizzare una giornata di sciopero.

"La pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza, semmai ce ne fosse stato bisogno, le carenze ed i limiti nel contenimento del rischio biologico sui luoghi di lavoro - sottolineano in una nota - I Vigili del fuoco non fanno eccezione in tal senso e se la sanità, pagando un prezzo elevato sul piano umano, ha imparato la lezione implementando protocolli e linee guida che mettano i lavoratori e i cittadini in condizioni di sicurezza, la nostra amministrazione non ha fatto altrettanto". 

"La nostra attività di soccorso si svolge per la maggior parte in condizioni che esigono il contatto ravvicinato, a volte anche diretto, con altre persone - spiegano - questa organizzazione ritiene quindi sia doveroso sottoporre regolarmente il personale a test di screening e monitoraggio per l’infezione da Covid-19, così come avviene per il personale sanitario e paramedico che lavora nel soccorso".  

"Tale contenimento del rischio andrebbe a tutela dei lavoratori ma anche dei cittadini, che con essi entrano in contatto - continunano - Da mesi cerchiamo di sensibilizzare la Regione (competente in ambito sanitario) e la nostra amministrazione chiedendo che venga riconosciuto il diritto alla salute individuale e collettiva, senza ottenere risposta. Eppure i contagi ci sono stati e continuano ad esserci. Visto che un ulteriore picco di positivi nel C.N.VV.F. potrebbe dare il colpo di grazia al dispositivo di soccorso in maniera significativa, causato anche dal ridotto organico in regione, ritenendo che solo monitorando la diffusione del Covid-19 nel personale si riesce a non contagiare le nostre famiglie, i colleghi sani e le persone che a vario titolo chiedono il nostro intervento". 

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