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Coronavirus, il punto di Luca Zaia: «Cassa integrazione, se i soldi non arrivano non è colpa delle Regioni»

Il punto della situazione sull'emergenza sanitaria da parte del presidente della Regione Veneto: «Positivo l'incontro con il Governo, lunedì vogliamo aprire tutto»

Inizia il countdown per la riapertura in Veneto di quelle attività rimaste fino a ora chiuse per l'emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Coronavirus. Dopo l'incontro in videoconferenza di lunedì tra il Governo e i presidenti delle Regioni, il commento di Luca Zaia nel consueto punto stampo giornaliero è più che positivo: «È passata la nostra linea che chiedeva la delega alle Regioni per definire le condizioni per le aperture. Se  sarà confermato questo impegno avremo un dpcm da parte della Presidenza del Consiglio», ha dichiarato Zaia, aggiungendo: «Premesso il grande senso di responsabilità che dobbiamo avere tutti  e le indicazioni sanitarie, da lunedì provvederemo ad aprire tutto quello che si potrà aprire».

Una riapertura che naturalmente è in attesa delle linee guida nazionali dell'Inail che, sottolinea Zaia, «devono essere inviate urgentemente alle Regioni». Il tutto sarà condizionato dal comportamento dei cittadini, sopratutto per quanto riguardo l'uso delle mascherine in maniera corretta. «Ai cittadini faccio un ulteriore appello: portatele e non sotto al naso e sotto al collo, qui noi ci stiamo giocando il futuro di questa Regione», ha concluso Zaia, intervenendo infine sulla questione della cassa integrazione non ancora arrivata a moltissimi veneti:

«Per la mancata cassa integrazione non è colpa della Regione, NOI abbiamo fatto tutte le pratiche, Di Maio non può andare in televisione a dire che è colpa nostra. Bisogna capire dove stanno gli inghippi e risolveri al più presto»

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