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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Italia blindata fino a maggio: le regole per le riaperture

Unica svolta la riapertura delle scuole: il governo prorogherà l'attuale decreto in vigore già all'inizio della settimana prossima dopo l'incontro lunedì con le Regioni. Una nuova valutazione dell'andamento della curva dei contagi è prevista non prima della metà del mese. Ecco dunque le regole per le prossime settimane

L'Italia resta chiusa fino a maggio e da lunedì più di metà del Paese sarà in zona rossa, con Calabria, Toscana e Valle d'Aosta che si vanno ad aggiungere alle 7 regioni e alla provincia autonoma di Trento in cui sono già in vigore le restrizioni più dure. Una boccati di ossigeno solo per gli abitanti e i commercianti del Lazio che da martedì 30 marzo torna in arancione fino alle chiusure disposte per il weekend di Pasqua. 

E anche dopo Pasqua il governo conferma la linea del massimo rigore: non basta la tendenza di inversione della curva pandemica, ancora ieri si contavano 24mila nuovi casi e 450 morti. Pertanto il governo prorogherà dunque l'attuale decreto in vigore già all'inizio della settimana prossima dopo l'incontro lunedì con le Regioni, e valuterà non prima della metà del mese l'andamento della curva dei contagi.

Unica concessione è prevista per la scuola: riaprono materne, elementari e anche agli studenti della prima media sarà concesso di tornere alle lezioni in presenza anche nelle regioni in zona rossa. Nelle zone arancioni saranno in classe tutti gli studenti fino alla terza media e al 50% quelli delle superiori.

Tutto le altre regole restano pressoché immutate: fino al 30 aprile quindi niente spostamenti tra le regioni e l'abolizione della zona gialla fino alla fine del mese imporrà il solo asporto per le attività di bar e ristoranti. Slitta così anche la riapertura di cinema e teatri che dal 27 marzo avrebbero potuto riaprire con capienza al 25% e posti preassegnati anche nelle zone gialle. 

Anche la prossima settimana nessuna regione in zona bianca poiché nessuna regione rispetta i "parametri" che avrebbero permesso la riapertura di palestre e piscine, così come l'allentamento del coprifuco e l'apertura dei ristoranti la sera. Non resta che aspettare le rilevazioni del venerdì dopo Pasqua per capire se qualche promozione potrà delinearsi ma è difficile che possa avvenire prima di maggio dato che occorrono almeno 3 settimane con contagi al minimo per ottenere il via alle riaperture.

Le chiusure in Italia aspettando l'estate

Di una situazione ancora delicata parla il ministro della Salute Roberto Speranza che giustifica così la scelta di prolungare la stretta ancora per un altro mese come da richiesta degli esperti della cabina di regia del ministero della Salute e Regioni. Una decisione che ha provocato tensioni nella maggioranza con il leader della Lega Matteo Salvini che ha chiesto al permier Draghi di considerare la possibilità di riaprire in sicurezza le attività almeno in quelle regioni e città "con la situazione sanitaria sotto controllo".

Da Draghi il monito è arrivato durante la conferenza stampa che ha annunciato la proroga delle misure: "La decisione dipende dai dati" spiega il premier rimandando al monitoraggio "settimana per settimana" e senza escludere "cambiamenti in corso". Ma dato lo stato della pandemia e le vaccinazioni in ritardo è probabile che fino al 30 aprile, quando scadrà lo stato d'emergenza in vigore dal gennaio dell'anno scorso, non cambierà nulla. Sarà quella l'occasione per definire la durata della proroga e un quadro graduale delle riaperture.

La mappa dell'Italia: 5 regioni a rischio alto e 13 con Rt sopra l'1

Resta dunque una Italia colorata in rosso-arancione: da lunedì 29 marzo Calabria, Toscana e Valle D'Aosta andranno ad aggiungersi nella fascia con le restrizioni massime dove già si trovano Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Veneto, la province di Trento e la Puglia. Regione, quest'ultima, dove il presidente Michele Emiliano ha firmato un'ordinanza che introduce ulteriori restrizioni: niente spostamenti nelle seconde case, negozi chiusi alle 18, aumento dello smart working per i dipendenti pubblici.

colori regioni aprile-3

Decade invece l'ordinanza della zona rossa per la Regione Lazio che passerà invece in arancione da martedì 30 marzo grazie a un indice Rt sceso sotto la soglia dell'1 (0,97): saranno così 8 le regioni in questa fascia arancione oltre alla provincia di Bolzano. Tuttavia molte regioni presentano interi comuni in zona rossa. In Sicilia, ad esempio, il presidente Nello Musumeci ha firmato l'ordinanza per tre comuni dell'agrigentino - Comitini, Racalmuto e Siculiana - e Centirupe nell'ennese, che si vanno ad aggiungere a Caltavuturo e San Mauro Castelverde. In Sardegna sono invece 7, con Pozzomaggiore in provincia di Sassari che si aggiunge a Golfo Aranci, Uri, Bono, Sindia, Samugheo e Sarroch.

Cosa cambia tra zona rossa e zona arancione

Quali saranno dunque le regole per settimana prossima? Quali sono le differenze e cosa si può fare (e non si può fare) in zona arancione e zona rossa?

  • Le visite a parenti e amici in zona rossa sono vietate, tranne che dal 3 al 5 aprile in ambito regionale e seguendo le regole della zona arancione. In zona arancione è consentito, in ambito comunale e nel rispetto del coprifuoco (5-22), lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nei limiti di due persone ulteriori (esclusi minori di 14 anni, disabili o persone non autosufficienti conviventi) rispetto a quelle che già vivono lì.
  • In zona rossa sono chiusi i negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie. Stop ai mercati, salvo la vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici. Fermi anche parrucchieri, barbieri e centri estetici. Restano aperti i negozi che vendono alimentari. In zona arancione non sono previste limitazioni alle categorie di prodotti acquistabili. Nei festivi e prefestivi sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei mercati e dei centri commerciali. Impossibile mangiare fuori o bere un caffè all'interno di un bar nelle regioni in zona rossa: queste attività sono infatti chiuse al pubblico. Resta sempre possibile l’asporto o la consegna a domicilio. Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18, per le enoteche e i ristoranti fino alle 22.
  • Bar e ristoranti sono chiusi al pubblico anche in zona arancione. Resta sempre possibile l’asporto o la consegna a domicilio, con gli stessi orari previsti per le aree più a rischio covid.
  • E gli spostamenti? In zona rossa non si può uscire di casa se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, quindi niente spostamenti anche all’interno del comune. Vietato andare, ovviamente, fuori comune o fuori regione se non per i soliti motivi di lavoro, salute o necessità, che invece consentono lo spostamento. Sempre consentito il ritorno alla residenza, domicilio o abitazione. In zona arancione ci si può muovere liberamente all’interno del proprio comune. Anche qui è vietato uscire fuori regione se non per i motivi di lavoro, salute o necessità da "giustificare" con il modulo di autocertificazione che potete scaricare qui.
  • Si può andare nelle seconde case, in qualunque fascia (bianca, arancione e rossa) si trovino. Come previsto dalle Faq del governo, vi ci si può recare soltanto "il nucleo familiare e solo se la casa non è abitata da altri. Bisogna dimostrare di essere proprietari o affittuari dell’abitazione prima del 14 gennaio 2021. In zona arancione valgono le stesse regole della zona rossa. Si può andare liberamente nella propria seconda casa, ma senza amici o parenti, purché sia stata affittata o comprata prima del 14 gennaio. Alcune regioni hanno però emanato ordinanze restrittive anche sulle seconde abitazioni.

Le regole per Pasqua e Pasquetta

Ricordiamo inoltre che durante il fine settimana di Pasqua sarà in vigore un lockdown generale, ma con qualche concessione in zona rossa. Insomma secondo quanto stabilito dal decreto legge in vigore dal 6 marzo, nei giorni 3, 4 e 5 aprile tutta Italia sarà in zona rossa: Pasqua e Pasquetta - sulla scia di quanto successo a Natale - avranno regole, divieti e restrizioni in giorni festivi e prefestivi per arginare la diffusione del coronavirus.

  • Il coprifuoco resterà invariato tra le 22 e le 5, salvo motivi di lavoro, di salute o urgenze, da giustificare con l'autocertificazione.
  • Rimane in vigore il divieto di spostamento tra le regioni. Sarà possibile spostarsi dalla regione di residenza solo per motivi di lavoro, di salute o per urgenze. In questo caso, gli spostamenti vanno giustificati con l'autocertificazione.
  • Concesse visite a parenti e amici ma solo verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nei limiti di due persone ulteriori (esclusi minori di 14 anni, disabili o persone non autosufficienti conviventi) rispetto a quelle che già vivono lì.

Come sarà l'estate del 2021

Annunciando la proroga delle restrizioni, Draghi fa però capire che forse la fine del tunnel si comincia a vedere rispondendo a chi gli chiedeva se consiglierebbe agli italiani, come ha fatto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, di prenotare le vacanze estive. "Sono d'accordo con lui, se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri". E sarebbe stato proprio il premier Mario Draghi a proporre in cabina di regia con le forze di maggioranza e i vertici del Cts una verifica dei dati e della situazione a metà aprile. Un monitoraggio attento dei numeri e della curva epidemiologica - la proposta del presidente del Consiglio - per decidere se tirare dritto fino a fine aprile con le zone gialle messe al bando e tutta Italia divisa tra rosso e arancione, oppure allentare prima le maglie della stretta.

E questo perché al tavolo ci sarebbero stati alcuni distinguo, soprattutto perplessità della Lega su una proroga delle misure che copra per intero il mese di aprile. Per evitare che il fronte tra 'aperturisti' e 'rigoristi' diventasse rovente, il premier avrebbe proposto il check a metà mese. La speranza e che tra la fine della primavera e l'arrivo dell'estate vedremo un miglioramento significativo. Avremo un'estate diversa da questi giorni con pesanti restrizioni.

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