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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Coronavirus, incontro Governo-Regioni: super green pass e terza dose dopo 5 mesi

Le regioni spingono per un certificato verde "a due velocità", il governo ci pensa: nulla è ancora deciso. Cambiano ancora le indicazioni sulla terza dose

L'adozione di un super green pass è stato uno dei temi al centro del confronto tra governo e regioni sulle nuove misure per fronteggiare la quarta ondata Covid, mentre si ricorrono ipotesi su regole più restrittive per i non vaccinati in caso di passaggio di una regione in zona arancione e rossa. Alla riunione hanno partecipato per il governo la ministra degli Affari regionali e le Autonomie Maria Stella Gelmini, il ministro della Salute Roberto Speranza e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli. Le regioni erano collegate alla riunione in videocollegamento.

La posizione dei governatori è stata piuttosto netta: un eventuale nuovo decreto dovrà premiare i cittadini vaccinati e offrire certezze alle categorie produttive. Per chi ha fatto il vaccino, dunque, sarebbe giusto prevedere minori restrizioni in caso di passaggi in zona gialla e arancione. E il governo? A quanto si apprende da fonti regionali che hanno preso parte al vertice al momento l'esecutivo sta riflettendo sulla possibilità di una corsia privilegiata per i vaccinati, con un doppio binario che limiti i soli no vax. Ovvero sull'ipotesi di un super green pass. 

L'ipotesi è quella di un green pass a due velocità: un certificato per andare al lavoro e accedere alle attività essenziali (che si potrà ottenere anche con il tampone) e un altro con cui si avrà accesso alle attività ludiche: bar, ristoranti, palestre, cinema etc, riservato ai soli vaccinati. Per ora non c'è nulla di deciso. Ma il governo ci sta pensando sul serio. 

Terza dose

Altra novità riguarda il richiamo vaccinale. Cambiano infatti ancora le indicazioni sulla terza dose che ora si potrà fare già cinque mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale. A renderlo noto, nel tardo pomeriggio di lunedì, è stato il ministro della Salute Roberto Speranza sui suoi canali social. "La dose di richiamo" contro Covid-19 "è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto" ha fatto sapere Speranza. Per questo, "dopo l'ultimo parere" dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), "sarà possibile farla a 5 mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere più forti".

Chi deve fare la terza dose

Al momento la terza dose spetta ai soggetti ad elevata fragilità, al personale sanitario, agli ospiti e al personale delle Rsa e a tutti gli over 40 che hanno fatto la seconda dose da almeno cinque mesi (le prenotazioni per la fascia d'età tra 40 e 59 anni sono state aperte proprio oggi). Una dose aggiuntiva è prevista per coloro che si sono vaccinati con il monodose Johnson&Johnson. I vaccini somministrati sono quelli a Rna messaggero (Pfizer e Moderna) anche per chi è stato vaccinato inizialmente con AstraZeneca o col monodose J&J. Moderna se usato come booster prevede metà dosaggio. Anche chi è stato vaccinato con Sputnik, Sinovac e Sinopharm potrà partecipare alla nuova fase della campagna: una sola dose di Pfizer o Moderna. 

Speranza: "Sono ore delicate"

Sulla lotta alla pandemia di coronavirus in Italia, ha detto Speranza nel pomeriggio, "sono ore molto delicate in cui stiamo valutando ulteriori scelte da compiersi nell'interesse del Paese dentro questa battaglia ancora aperta contro il virus". "Non vi è dubbio - ha spiegato il ministro - che nei prossimi giorni questa sarà ancora la priorità: tenere la curva sotto controllo ed evitare l'esplosione del contagio che stiamo vedendo in tanti altri Paesi europei".

Contenere la nuova ondata di Covid-19 è uno "sforzo essenziale, fondamentale - ha evidenziato - che ci vede impegnati in modo particolare nella campagna di vaccinazione". Oggi, ha detto ancora Speranza, "superiamo l'87% di italiani oltre i 12 anni che hanno fatto la prima dose" di vaccino Covid-19: "Un dato molto molto rilevante, che" però "deve essere considerato non un punto d'arrivo, ma ancora una tappa. "Ogni vaccinato in più significa avere uno scudo più forte e poter affrontare meglio le prossime settimane", in "questa fase di gestione del Covid che è ancora densa di sfide e di insidie". 

Fonte: Today.it

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