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Sabato, 20 Aprile 2024
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Covid-19, emergenza case di riposo: secondo tavolo di crisi in prefettura

"Servono risposte chiare e l'individuazione di misure urgenti, efficaci, coordinate", questo il commento dei sindacati che hanno preso parte all'incontro

Mercoledì mattina si è tenuto il secondo incontro del “tavolo di crisi Covid-19 ”, chiesto anche da Cgil, Cisl e Uil Vicenza e convocato dal Prefetto. Il tavolo ha nuovamente messo al centro della discussione la complessa situazione che sta coinvolgendo le case di riposo pubbliche e private della provincia e ha visto la presenza delle direzioni Ulss, Uripa, presidenti dei Comitati dei Sindaci, Vigili del fuoco, Croce Rossa e organizzazioni Sindacali.

In occasione dell'incontro, le direzioni Ulss hanno fornito dati puntuali in merito alla situazione attuale dei contagi all'interno delle Case di Riposo che evidenziano una situazione che ora sembra aver superato la fase di picco ed emergenziale anche se permangono situazioni molto critiche nel territorio.

"Abbiamo ribadito l'importanza del continuo monitoraggio delle condizioni di salute di operatori e ospiti - spiegano i sindacati - attraverso politiche di screening costanti e l’esigenza che vengano garantiti DPI in quantità e tipologia adeguati, per ospiti e per tutti coloro che operano all'interno delle struttura".

Da parte di tutti i soggetti presenti al tavolo si è espressa la necessità di proseguire con screening e controlli periodici stante l’alta trasmissibilità del virus e quindi del concreto rischio del ripresentarsi di situazioni gravi anche a fronte della parziale riapertura della cosiddetta Fase2.

"Ribadiamo, al netto della responsabilità nella gestione in capo a ciascuna struttura residenziale, l’importanza di una governance sanitaria unica per tutte le strutture - precisano - in capo alle Ulss di competenza, in modo da permettere risposte a tali emergenze rapide, competenti ed omogenee, vista anche l’innegabile profonda connotazione sanitaria di queste strutture".

"Per questo motivo - sottolineano - riteniamo, come O.O.S.S., importante il confronto istituzionale messo in atto dagli incontri a questo tavolo per il coordinamento delle azioni messe in campo anche tramite un confronto da proseguire in sede tecnica con cadenza più serrata".

"Non possiamo però non esprimere forti perplessità sulla mancata messa a disposizione da parte delle due ULSS dei “piani di sanità pubblica” che ci consentirebbero di avere una visione più approfondita e capillare del piano di gestione delle emergenze nelle RSA - rimarcano - di capire quale potrebbe essere la gestione del fenomeno in caso di nuove criticità, che potrebbero esser gestite diversamente a seconda delle condizioni di ciascuna casa di riposo (gestione spazi, situazione organici, etc.); di verificare non solo l'adeguatezza delle azioni adottate finora, ma anche la possibilità di individuare misure ulteriori per rendere tali disposizioni pienamente operative ed efficaci, anche qualora questo richiedesse il supporto reciproco tra strutture, fino ad arrivare alla determinazione di reparti o intere strutture dedicate ad ospiti contagiati dal Covid-19".

"Siamo consci della gravità attuale e del rischio futuro in capo a queste strutture - concludono - rischio che cade su chi opera al suo interno e di chi vi è ricoverato e che sta subendo pesantemente, sulla propria pelle, le conseguenze di questa terribile pandemia. Per parte nostra manterremo alto il livello di attenzione e di intervento, perché, davvero, non possiamo abbassare la guardia".

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