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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Tamponi e test rapidi nelle case di riposo: la situazione nell'Ulss 7 Pedemontana

Il commissario Simoni ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda gli accertamenti Covid-19 effettuati su ospiti e operatori presenti nelle strutture di assistenza anziani del territorio. Uno sguardo anche alla ripresa degli ospedali post emergenza

La situazione delle case di riposo rimane un nodo cruciale per quanto riguarda la partita Coronavirus. Dopo i numeri diffusi dalla Regione Veneto nella giornata di mercoledì, il commissiario dell'Ulss 7 Pedemontana Bortolo Simoni ha dato lettura di quanto è stato accertato nelle strutture di competenza territoriale attraverso tamponi e test rapidi. Accertamenti che si dovrebbero concludere nei prossimi giorni tanto che, come annunciato successivamente dall'assessere regionale Manuela Lanzarin, per giovedì la Rgione dovrebbe essere in grado di fornire una panoramica completa.

"Ad oggi sono stati refertati 3752 test rapidi sui 5278 distribuiti - spiega Simoni - di questi 149 sono risultati positivi e 14 dubbi. Ora si procederà con la verifica attraverso il tampone. Per quanto riguarda invece i tamponi già refertati sono 1833. DI questi 142 (operatori) e 111 (ospiti) sono risultati positivi. Quindi 253 su 1833".

La partita dei tamponi serve indubbiamente in questo momento, per rilevare la positività, ma sarà un modus operandi che l'Ulss proporrà anche prossimamente: "Con una cadenza verosimilmente quindicinale". 

Le strutture che hanno presentato maggiore criticità per la presenza di focolai sono 5 nel distretto 1 e 3 nel distretto 2. Nello specifico: La Madonnina e Sant'Anna di Bassano del Grappa, Villa Aldina di Rossano Veneto, Maria Ausiliatrice di Rosà, l'Ipab di Asiago, la San Giuseppe di Pedemonte, Villa Miaria di Santorso e La Montanina di Velo D'Astico.

Nei prossimi giorni proseguiranno anche gli accertamenti sulle strutture per disabili e malati mentali e sui medici di base

Per quanto riguarda invece gli ospedali un dato fa riflettere, ovvero quello relativo agli accessi al Pronto soccorso, calati del 70% dal 3 marzo scorso (data in cui è stato riscontrato il primo positivo). 

"In questa fase - spiega Simoni - si pensa a quello che sarà la ripresa delle strutture post pandemia. Sarà sicuramente graduale e con tutte le precauzioni del caso. Si pensa che già dal prossimo 4 maggio si possa ripartire con la normale attività".

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