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Coronavirus, calo dei ricoveri anche in terapia intensiva: «Trasporti punto nevralgico per riaperture»

L'appuntamento di martedì 20 aprile con la conferenza del presidente della Regione nella sede della protezione civile di Marghera e i dati aggiornati sulla situazione epidemiologica relativi all'infezione da Covid-19 in Veneto

Notizie ancora buone dal punto di vista epidemiologico sull'andamento della curva pandemica. L'infezione da Covid-19 sta ancora calando in regione, secondo i dati del bollettino di Azienda Zero resi noto martedì mattina dal presidente della Regione durante la conferenza stampa quotidiana nella sede della protezione civile di Marghera. Nel dettaglio, sono 930 i nuovi contagiati nelle ultime 24 ore in Veneto, "scovati"  con 17.781 tamponi (tra rapidi e molecolari) e quindi con un'incidenza del 5,23%. Sono 938 in più rispetto a ieri mentre gli attualmenti positivi diminuiscono ancora: -250 per un totale odierno di 25.455.

Una buona notizia arriva poi dagli ospedali veneti, con una diminuzione importante dei ricoveri nelle ultime 24 ore. Sono infatti 1728 (-31 rispetto a ieri) i malati di covid negli ospedali veneti. Di questi,  1481 (-14) sono in area non critica e 247 (-17) in terapia intensiva. 

IL REPORT DELLE ORE 8 DEL 20 APRILE

Luca Zaia, nella giornata odierna, sarà in videoconferenza con i presidenti delle Regioni per fare il punto della situazione in merito alla riapertura del 26 aprile. Sul tavolo, il nodo cruciale dei trasporti con la ripartenza delle scuole in presenza al 100%. La problematica è infatti relativa al fatto che autobus e trasporti su rotaia devono avere comunque una capienza ridotta al 50%. 

«È impossibile trovare sul mercato tutti questi mezzi per permettere la capienza al 50% - ha commentato Zaia - Noi abbiamo 2400 mezzi, 27mila corse al giorno, a questi ne abbiamo aggiunti 500 di privati e abbiamo assunto 130 persone per dirigere il traffico. Ma questo è lo scenario con 50% di capienza  e 50% di presene a scuola. Nello scenario nuovo, con  un 100% di didattica in presenza, avremo bisogno di 1000 autobus in più, ma sul mercato non ci sono. La posizione che porto io oggi è di ripartire, l'ambiente scolastico è un ambiente disciplinato. Le soluzioni sono: chiudere le scuole, ma direi di  no, mantenere lo status quo cioè 50% di presenze, oppure aumentare le percentuale della presenza e fare una via di sostenibilità, oppure la quarta via aumentare al presenza degli autobus, che scarterei,  e la quinta via, l'ipotesi di rendere facoltativa la didattica in presenza».

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