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Covid, oltre 1.500 anziani deceduti in Veneto: sindacati chiedono obbligo vaccinale

Spi-Cgil Fnp-Cisl e Uilp-Uil di Vicenza chiedono considerano la vaccinazione come un: “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”

I sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil continuano a guardare con preoccupazione l’evoluzione della pandemia in Veneto e nel territorio vicentino: secondo i dati resi pubblici dall’Azienda Zero i contagi dopo essere cresciuti  esponenzialmente, sembrano aver rallentato la corsa e sono scesi sotto quota 1000  per la prima volta dopo tre mesi.

"Questa inversione di tendenza - spiegano i sindacati - lascia uno spiraglio di speranza ma la situazione è sempre allarmante e continua a generare sempre più  persone malate, morti, difficoltà nel sistema sanitario ma anche conseguenze gravi  per le aziende, i lavoratori, l’attività didattica nella scuola superiore e le relazioni sociali".  

I dati più allarmanti si registrano negli ultimi due mesi: nel mese di dicembre e di gennaio i decessi hanno subìto un incremento importante. 
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"Anche la situazione nelle Rsa è drammatica - sottolineano - le persone decedute nelle RSA venete sono 1968 secondo i dati aggiornati al 10 dicembre, e rappresentano il 43% dei morti per Covid di tutto il Veneto".  

Nonostante questo momento difficile sembrano essere proprio i più anziani ad avere le idee chiare su come tutelarsi e superare la pandemia: secondo l’ultima ricerca del Sindacato dei Pensionati in veneto 9 anziani su 10 sono pronti a fare il vaccino anti covid. Ma non solo, il 70% degli ultra 65enni lo renderebbe obbligatorio. 

"Tutti dobbiamo concorrere a far sì che il piano vaccinale vada in porto il prima possibile e riesca a coinvolgere il maggior numero possibile di persone in tempi rapidi - continuano - Tutti devono avere il diritto di vaccinarsi e tutti devono rispondere al dovere di vaccinarsi: è questione di responsabilità sociale". 

I sindacati dei pensionati Spi-Cgil Fnp-Cisl e Uilp-Uil di Vicenza chiedono quindi di rendere la vaccinazione anti-covid obbligatoria per legge, considerandola  “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, così come indicato dall’art. 32 della Costituzione. Non vi è, infatti, alcuna evidenza scientifica su eventuali  effetti negativi della vaccinazione. Al contrario, rifiutarla può provocare gravi danni  alla salute propria e altrui. 

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