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Coronavirus, Veneto in fase 4: vaccini in ritardo, somministrazioni a rischio stop

Consueto aggiornamento sulla circolazione del virus sul territorio. Il governatore Zaia passa il testimone all'assessore Lanzarin che dà lettura degli ultimi dati e fa il focus sul piano vaccinale

Nella giornata di martedì in Veneto sono stati effettuati 43.386 tamponi, tra rapidi e molecolari che hanno rilevato la positività di 2.317 persone (5,28% l'incidenza positivo su tampone); gli attualmente positivi sono 38.697. Per quanto riguarda la situazione ospedaliera sono 1.942 i pazienti Covid ricoverati in area non critica (+45) e 299 in Terapia intensiva (-3). 35 sono infine i decessi delle ultime ore. Dati che portano il Veneto ad entrare nella fase 4 a livello ospedaliero.

BOLLETTINO VENETO 31 MARZO

"Il numero dei positivi è ancora alto - sottolinea l'assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin - l'incidenza è minore rispetto a quella nazionale ovviamente perché legata al gran numero di tamponi che facciamo. Negli ospedali continuano a crescere i ricoveri, anche se non con quella curva ripida vista a novembre-dicembre".

Relativamente al piano vaccinale: "Ieri abbiamo raggiunto il picco più alto delle 35.464 inoculazioni. Domani prenderà il via al nuovo portale precedenza over 80 che ancora non sono stati vaccinati, per i soggetti fragili (200mila) e i disabili (130mila)".

Il vero problema in questo momento sono i ritardi sulle forniture di vaccino. "Ieri sono state distruibuite le 82mila dosi di Pfizer, dovevano arrivare oggi i 100mila di Astrazeneca ma sono in ritardo, arrivano a Pratica di mare venerdì mattina e poi devo raggiungere le Regioni; infine Moderna con le 38mila che dovevano arrivare domani invece ci vengono consegnate venerdì".

Sul piano dei sanitari non vaccinati si contano ad oggi 10.200 non vaccinati (15%) tra operatori sanitari, medici e personale del comparto, alcuni per patologia, altri per valutazioni personali non hanno ricevuto il vaccino.

In merito invece alle "fughe" all'estero, il ministro Roberto Speranza ha sottoscritto un'ordinanza, valida sino al 6 aprile, che mette in campo delle misure di sorveglianza per i viaggiatori: "Al rientro - spiega la dottoressa Francesca Russo  del dipartimento di Prevenzione della Regione Veneto - devono fare un tampone e indipendentemente devono rimanere a casa per 5 giorni e dovranno ripetere il tampone. In caso di sintomi dovranno segnalarlo"

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