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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Commercianti in piazza dei Signori contro il Dpcm: il "Vaffa" al premier e niente microfono ai politici

I lavoratori delle categorie più colpite dal decreto del presidente del Consiglio in centro per un sit in contro le misure che hanno colpito duramente il loro settore

Rappresentanti delle categorie più colpite dal nuovo Dpcm sono scesi in piazza  a Vicenza per un sit contro le nuove norme che limitano fortemente gli accessi alla ristorazione e chiudono teatri, palestre e cinema.

Il ritrovo, organizzato da gruppi di commercianti attraverso un tam tam sui Facebook e Whatsapp, si svolgerà proprio nell'ora in cui le serrande devono chiudere.

«Libertà» e «vogliamo lavoro» sono gli slogan piú ripetuti mentre in piazza risuonano le note di In questo mondo di ladri di Antonello Venditti.

«Chi paga le tasse senza lavoro» è un altro refrein che giunge dal balcone del caffè alle Colonne che come in altre circostanze simili è l'epicentro della protesta. «Apertura... Apertura è un altro sologan ripetuto piú volte dai circa cinquecento manifestanti che hanno piú volte intonato un sonoro «vaffa» all'indirizzo  del premier Giuseppe Conte.

In piazza fa una comparsata veloce l'assessore regionale allo Sviluppo Elena Donazzan.

Alle 18 in piazza c'erano già trecento persone che compostamente hanno esposto tricolori e qualche striscione critico verso palazzo Chigi.

Al momento non si registrano comizi o interventi di qualcuno nello specifico, la manifestazione piuttosto sta prendendo la forma di un collage di slogan difronte ad un pubblico che commenta con favore la critica rivolta al Consiglio dei ministri. «Perchè colpire bar e ristoranti quando questi ultimi si sono attivati per rispettare protocolli e direttive impartite prima dallo stesso governo?».

«Non è colpa del bar o del ristorante se la situazione è giunta sino a questo momento. Il governo avrebbe dovuto prendere ben altri provvedimenti e facendolo per tempo. E poi dove sono i famosi 750 miliardi sbandierati ai quattro venti?».

«Lo scopo del governo - gridano i manifestanti - è quello di rendervi poveri ricattabili e dipendenti dagli aiuti dello Stato. Non dimentichiamoci poi del danno che stanno patendo i lavoratori dello spettacolo e della cultura».

Poco prima delle 19 ha fatto capolino in piazza anche Silvio Giovine, assessore del capoluogo  berico alle Attività produttive.

Poco prima delle 19.30 la protesta lentamente si avvia verso la conclusione. Proprio in ragione «della natura spontanea dell'evento» non è stato concesso ai pochi politici presenti in piazza di prendere la parola.

Gestori dei locali e palestre hanno inoltre indetto per mercoledì alle 11.30 in piazza dei Signori una grande manifestazione di protesta contro il nuovo Dpcm.

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