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Trucidati dai nazisti per aver scioperato, il ricordo dei "Quattro Martiri"

Cocco, Marzotto, Erminelli e Carlotto vennero condotti  ai castelli di Montecchio Maggiore e lì, le mani legate con fil di ferro, freddati con un colpo alla nuca

Si sono svolte in questi giorni le cerimonie di commemorazione dell’uccisione dei Quattro Martiri delle ex Officine Pellizzari di Arzignano, Luigi Cocco, Umberto Carlotto, Cesare Erminelli ,Aldo Marzotto, avvenuta la notte del 30 marzo 1944 come rappresaglia da parte del comando nazista di Arzignano dopo gli scioperi avvenuti appunto alle Officine Pellizzari a fine marzo del 1944.

Questo è stato ricordato 78 anni dopo nel cortile della fabbrica la mattina del 31 marzo ad Arzignano e il 2 aprile alla presenza delle autorità civili e religiose , di numerose rappresentanze dell’AnpiI e di altre associazioni combattentistiche, nonché delle scuole “Ceccato” “Motterle” di Montecchio maggiore e Arzignano in due manifestazioni, la prima  nel luogo dell’efferato assassinio a Montecchio Maggiore   e al Parco dei Marinai di Arzignano la seconda, dove un monumento ricorda il loro sacrificio.

"Gli scioperi, organizzati per impedire il trasferimento di macchinario e personale in Germania, e perfettamente riusciti nel quadro del più ampio movimento di scioperi organizzati dal Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia in tutta l’Italia del nord, avevano messo con le spalle al muro la volontà di predominio dei Tedeschi e dei loro servi repubblichini e in molti casi ebbero una risposta feroce da parte delle truppe di occupazione", si legge in una nota dell'Anpi di Arzignano, che aggiunge: "Questo fu il caso delle officine Pellizzari di Arzignano, in cui i quattro lavoratori furono prelevati insieme ad altri 24 operai, che vennero invece avviati in Germania (due di essi morirono successivamente per le dure privazioni).

Cocco, Marzotto,Erminelli e Carlotto vennero condotti  ai castelli di Montecchio Maggiore e lì, le mani legate con fil di ferro, freddati con un colpo alla nuca. La stessa notte , in quattro sacchi sotterrati di nascosto nel cimitero di Arzignano, e solo a fine guerra , a maggio 1945 poterono avere un funerale. 

Trucidati dai nazisti per aver scioperato, Arzignano ricorda i "Quatrro Martiri"

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