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Dall’Argentina dell’86 a quella del ’22, così si chiude un’era

Intervista a Benedetto Zanuso, titolare di Video Vicenza, l’ultima videoteca rimasta a Vicenza, ma prossima alla chiusura

«Da quando ho annunciato che avrei chiuso, il negozio si è riempito di clienti come non vedevo da tanto tempo, tra chi passava solamente per un saluto e chi è venuto a comprare qualche dvd. Non finirò mai di ringraziarli abbastanza». Chiuderà il prossimo gennaio Video Vicenza, l’ultima videoteca rimasta in città, in viale Verona, gestita dal 54enne Benedetto Zanuso, per tutti Ben. La decisione di chiudere il negozio è maturata in seguito alla pandemia, dopo il boom delle piattaforme online verificatosi durante il lockdown. «Fino al 2019 avevo ancora un discreto lavoro – racconta Zanuso -, anche se negli ultimi anni si era via via rosicchiato a causa della concorrenza delle piattaforme digitali. All’epoca avevo preventivato di andare avanti ancora per cinque-sei anni, ma l’arrivo del Covid ha fatto sì che tutti si sono piattaformati nel giro di pochissimo tempo: Netflix e Amazon hanno avuto un’impennata di abbonamenti, e in tre mesi è avvenuta quella trasformazione che secondo me, senza il virus, sarebbe invece durata qualche anno».

Da Maradona a Messi, dal primo Top Gun a Maverick

La storia di Video Vicenza è iniziata da molto lontano, da un amore nato nei sogni di un bambino. «Il cinema è una passione che ho sempre avuto, fin dall'infanzia – prosegue Zanuso -. A 8 anni avevo un proiettore, e mio papà andava a noleggiare i film a Padova, mentre nei primi anni Ottanta mi sono dotato del videoregistratore. A 16 anni ho iniziato a noleggiare nella videoteca che c’era in piazzetta San Marco e in seguito, finché ero alle prese con un lavoro assieme a mio papà, regista di film hard, gli ho proposto di allestire una videoteca. Abbiamo aperto il 6 settembre del 1986, e ricordo che in quell’estate a vincere la coppa del mondo era stata l’Argentina di Maradona mentre ora, che mi appresto a chiudere, è toccato a quella di Messi. Ma non è l’unico ricorso storico: nel 1986 nelle sale italiane veniva proiettato Top Gun, mentre quest’anno è toccato al suo sequel, Top Gun: Maverick».

Uno spaccato vicentino durato 36 anni

Nel corso dei 36 anni in cui la videoteca è rimasta attiva, prima in piazzale del Mutilato e poi in viale Verona, Zanuso ha potuto osservare l’evolversi della società vicentina. «Ho visto i bimbi crescere – racconta -, diventare grandi nel mio negozio. Dal 1986 al 2006, quand’eravamo in piazzale del Mutilato, prima di trasferirci in viale Verona, senza darmi troppe arie, credo che venisse metà Vicenza a noleggiare i film. Siamo arrivati a quota 27mila tessere, e a ripensare a quegli anni mi viene in mente una marea di ricordi. Allora c’era veramente un lavoro incredibile, una bolgia, soprattutto al sabato e alla domenica, anche perché non c’erano tante alternative. Venivano famiglie, ragazzi, morosi. Avevamo aperto altre due videoteche, a Montecchio Maggiore e a Thiene. Non posso che ringraziare tutte queste persone, che negli anni sono venute a noleggiare, per questo viaggio meraviglioso nel mondo del cinema».

Il futuro, tra recensioni e realtà virtuale

Per Ben, l’attività relativa al mondo del cinema non si conclude con la chiusura della videoteca. «Ora sto già lavorando in una ditta artigianale di Vicenza – conclude Zanuso -. Inizialmente pensavo di riuscire ad alternarlo con la videoteca, ci ho provato fino all’ultimo, ma mi sono accorto che non è possibile. Continuerò comunque a recensire i film, su Facebook e Youtube, anche perché voglio mantenere un contatto con i miei clienti, sento ancora la voglia di stare con loro. Inoltre, ho anche in mente un progetto con la realtà virtuale, che ho provato a promuovere senza successo. I tempi non sono ancora maturi, siamo ancora in una fase embrionale, ma sono sicuro che sarà qualcosa che cambierà il mondo. Visto che la gente non arriva più in negozio, andrò io nelle loro case».

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