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Caldo anomalo, ancora attivo il servizio irriguo

L’acqua distribuita viene prelevata dal fiume Brenta, le cui portate però in questo periodo risultano essere modeste

Un inizio d’autunno anomalo, con un caldo inconsueto e mancanza di piogge, sta condizionando le aree ancora coltivate e di conseguenza il servizio irriguo si sta prolungando ben oltre il tradizionale 21 settembre.

Alimentate per caduta tramite collegamenti by-pass, stanno funzionando a cascata le centrali di Romano Spin, Romano Sacro Cuore e Cassola. Con esse si stanno irrigando diverse varietà di verdura (broccolo, radicchio), come anche nei vivai le piantagioni di alberi, quali ad esempio gli abeti, per essere pronti per le feste natalizie nelle nostre case. I territori più “attivi” sono Cassola, Rossano Veneto, Loria, Bassano del Grappa e Rosà. In questi ultimi due Comuni si sta utilizzando anche il sollevamento dal canale Occidentale di Ponente per l’irrigazione a pioggia di importanti coltivazioni orticole. L’acqua distribuita viene prelevata dal fiume Brenta, le cui portate però in questo periodo risultano essere modeste, confermando il carattere torrentizio della nostra arteria principale di approvvigionamento.

«Il cambiamento climatico in atto – spiega il presidente del Consorzio, Enzo Sonza - comporta dei grandissimi problemi a livello di reperimento e gestione della risorsa acqua, che risulta essere sempre più preziosa e che va distribuita in maniera oculata, ottimizzandone l’uso a salvaguardia dell’agricoltura. Il Consorzio già da anni ha in progetto la trasformazione dal tradizionale sistema irriguo a scorrimento a quello a pioggia. Diversi sono i finanziamenti richiesti dal nostro Ente anche nell’ultimo periodo tramite il bando del PNRR nazionale, che siamo fiduciosi possano trovare accoglimento».

L’annata non è anomala solo adesso: un inizio del 2021 caratterizzato da abbondanza d’acqua e da nevicate abbondanti in montagna; poi periodi di freddo alternati a quelli di caldo, anche anticipato, tanto che le richieste di irrigazione sono partite ancora a fine marzo/primi d’aprile. Successiva diminuzione delle temperature e piogge; l’abbondanza d’acqua a maggio nel fiume Cismon ha consentito il riempimento del serbatoio del Corlo. Verso metà giugno le portate del Brenta sono scese e si temeva non fossero sufficienti per l’irrigazione; la situazione si è ribaltata e nuovamente si è riscontrata abbondanza. Per tutto il mese di luglio e agosto le portate sono rimaste elevate, tanto da non dover utilizzare per nulla gli invasi montani, cosa mai avvenuta in passato da quando essi sono stati costruiti, fatta eccezione per l’anno 2016. Nonostante l’abbondanza idrica, è stata una stagione irrigua lunga e impegnativa: si è sempre continuato ad irrigare per un periodo prolungato, in modo molto intenso nel mese di giugno, e meno massivo nel periodo successivo. Le temperature dell’aria tra luglio ed agosto sono divenute molto alte e in particolare ad agosto si sono toccati valori record di calura, tanto che i meteorologi hanno definito “Lucifero” il periodo di caldo così intenso. A Ferragosto trombe d’aria e piante ribaltate in vari canali, con emergenze opposte. Infine, una fine estate e un inizio di autunno che a livello veneto sta facendo constatare un lungo periodo di siccità e la prosecuzione dell’irrigazione fino a fine ottobre".

«La gestione delle acque – conclude Sonza - è fondamentale in questo quadro climatico complesso e imprevedibile, e le energie che il Consorzio deve dedicarvi sembra non abbiano mai fine! I sistemi irrigui, specialmente quelli più avanzati come quelli a pioggia, garantiscono di fronteggiare queste situazioni, anche estreme, e favorire l’agricoltura, sia per le colture tradizionali che per quelle innovative».

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