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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Biosapori e "l'autodeterminazione", controlli a tappeto in tutti i negozi: multati due clienti e i titolari

Dopo il caso dei cartelli affissi fuori da un negozio della catena, che suggerivano un'interpretazione dell'obbligo del "Green Pass" per poter consumare all'interno, la prefettura ha disposto una verifica da parte delle forze dell'ordine

Il "caso Biosapori", con il foglio “Venetkens For Freedom Front” appiccicato alla vetrina del negozio di via Del Mercato Nuovo a Vicenza, assieme a un'altra vetrofania, è entrato nelle cronache cittadine di fine  agosto. Su quei cartelli, oltre alla bandiera di San Marco e alla scritta in inglese maccheronico, le diciture specificavano: “Si informa che questo territorio è di nazionalità veneta, non è soggetto a fisco e istituzioni italiane (legge 212/2010 e legge 881/77), risponde fiscalmente e giuridicamente solo al Venetkens for freedom front”, oltre che "Siamo uomini e donne in autodeterminazione" e che appunto il “Venetkens For Freedom Front” è un soggetto di diritto internazionale" tutelato dall'Onu contro chiunque arrechi danno allo stesso soggetto. 

Frasi un po' criptiche che, lette in tempi di emergenza sanitaria, sembrano in effetti suggerire che la catena (ci sono due negozi in città e altri in provincia) non sia molto propensa all'adeguarsi alle norme anti-covid, forse perché entrambi gli esercizi non dispongono di sufficiente spazio esterno da utilizzare come plateatico e gli avventori devono necessariamente consumare i pasti all’interno, dunque con green pass come prescrive la legge. Sia come sia, la questione è finita oggetto di discussione sui social e sulle chat. Inoltre il consigliere Ciro Asproso di Coalizione Civica per Vicenza ha presentato un'interrogazione con la quale chiede se sia legale "il documento sostitutivo della Certificazione verde Covid-19 che Biosapori consegna ai clienti non vaccinati".

In più la Filcam Cgil ha scritto una lettera al prefetto con la quale chiede la rimozione dei cartelli in quanto "inaccettabili e lesivi della Costituzione Italiana". Detto e fatto. Nella giornata di giovedì la prefettura di Vicenza ha disposto dei controlli ai negozi della catena svolti dalla polizia di Stato, dall’Arma dei carabinieri, dalla guardia di finanza e dalla polizia locale di Vicenza. 

"Nel corso della giornata odierna sono stati eseguiti mirati controlli amministrativi a vari punti vendita della Biosapori S.r.l. presenti in provincia per la verifica del rispetto della normativa di settore per il contenimento del contagio da Covid19 ed in particolare per il rispetto della normativa sulla certificazione verde anti Covid19 (cd. green pass)", si legge in una nota della questura. 

Risultato? "Molti degli esercizi pubblici della Biosapori controllati sono risultati perfettamente a norma, rispettando la normativa di settore. Regolare è stato anche il controllo degli avventori seduti a consumare cibi e bevande, risultati in possesso del green pass, come previsto dalla normativa", fanno sapere dagli uffici di viale Mazzini. Molti ma non tutti.

Infatti, presso il punto vendita di Bassano del Grappa, sono stati controllati 2 avventori risultati sprovvisti di green pass al momento della consumazione al tavolo. Pertanto, nei loro confronti, così come nei confronti del titolare che ha verosimilmente omesso il controllo, sono state sollevate le sanzioni amministrative previste dalla legge.

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