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Rincari carburanti, energia e materie prime: l’autunno bollente degli italiani

L’aumento frenerà l’economia, ripercuotendosi sulle tasche dei consumatori. Attesi rialzi ancora per cinque mesi. E intanto la benzina e il gasolio registrano impennate fino a oltre 7 euro per un pieno

Si parla di ripresa ma i rincari di benzina e metano, l’aumento dei costi dell’energia, degli imballaggi e delle materie prime freneranno l’economia, ripercuotendosi sulle tasche dei consumatori e minacciando la competitività dei settori produttivi. Risultato? Un blocco alla ripresa, che l’Italia non può permettersi. Questo l’allarme lanciato da Confagricoltura in merito agli aumenti in atto. E mentre la federazione dei benzinai (Faib) chiede di aprire un’indagine parlamentare sull’andamento dei prezzi dei prodotti energetici il prezzo dei carburanti raggiunge un nuovo record dal 20 ottobre 2014.

L’impennata dei costi delle materie prime

Il rischio, secondo Confagricoltura, è quello di una forte impennata dei prezzi alla fonte e al consumo già a partire dall’autunno e si deve agire velocemente con politiche a salvaguardia della competitività. L’Italia – sottolinea l’associazione - sconta un forte deficit energetico: “importiamo il 73,4% dell’energia consumata in Italia, con valori del 93% per il solo gas, con le rinnovabili che arrivano soltanto al 20% del fabbisogno. Occorre tendere all’autosufficienza, valorizzando il settore agricolo anche nel suo ruolo di produttore di energia verde”

La crescita dei costi delle materie prime, dal mais alla soia, dall’acciaio ai fertilizzanti, che va dal 20 al 60% è un forte campanello di allarme per un paese dipendente dall’estero come l’Italia. “Un esempio concreto: negli ultimi due mesi per trasportare i prodotti ortofrutticoli di prima, IV e V gamma da un’azienda associata alla Confederazione, dalla Piana del Sele fino ai mercati del Nord Italia e in Germania i costi di trasporto sono cresciuti del 20%, del 30% per gli imballaggi in cartone e del 40% per le buste d’insalata”, conclude Confagricoltura.

Metano in aumento del 100%

Il costo del metano è ormai alle stelle. Nel vicentino, secondo l’indagine sul campo della Faib Confesercenti (la federazione dei benzinai), costava mediamente 0,90 centesimi al kg e già nelle ultime settimane è arrivato intorno a 1,8 euro. La previsione è che nel mese di ottobre arrivi a 2 euro, con un aumento percentuale che supera il 100%. Il rincaro preoccupa gli addetti alle aree di servizio e gli operatori della filiera del gas metano, che nell’aumento dei costi non hanno responsabilità e nemmeno ne traggono alcun guadagno.

«L’aumento del costo del metano» spiega infatti Mariano Peraro, presidente Faib del Veneto Centrale, che chiede l’apertura di un’indagine parlamentare sull’andamento dei prezzi dei prodotti energetici «è da collocarsi nell’ambito delle speculazioni internazionali e non è certo riconducibile ai gestori che, anzi, sono rimasti interdetti da questo repentino aumento. I gestori, come è noto, applicano i prezzi raccomandati dai fornitori e come i consumatori hanno solo da perdere dagli aumenti, essendo il loro guadagno commisurato ai litri erogati. Più salgono i prezzi, meno si vende e meno guadagnano. Certo chi ha fatto un investimento sull’auto a metano confidando nella maggiore convenienza di quest’energia, oggi si sente tradito e giustamente protesta».

Cinque euro in più per un pieno

Anche oggi continuano a salire i prezzi dei carburanti, con Q8 e Tamoil che hanno aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.

La spesa media per il pieno di benzina si è impennata di ben 5,5 euro in appena una settimana sulla scia ai recenti aumenti del prezzo del petrolio e delle quotazioni dei prodotti raffinati nel Mediterraneo. E' quanto emerge da una elaborazione dell'Unione europea delle cooperative, Uecoop, su dati Mite con un maxi rincaro anche per il diesel che registra aumenti medi di oltre 7 euro per un pieno nell'ultima settimana. In Italia - sottolinea Uecoop - il costo dei carburanti segue sempre in maniera rapidissima l'aumento del prezzo mondiale del petrolio, mentre non arretra altrettanto velocemente quando le quotazioni dell'oro nero scendono.

"La benzina, arrivando a 1,687 euro al litro, raggiunge un nuovo record dal 20 ottobre 2014, ossia quasi 7 anni fa, quando svettò a 1698 euro al litro, mentre il gasolio, toccando i 1,537 euro al litro, straccia il precedente primato e arriva al valore massimo dal 19 novembre 2018, quando si attestò a 1.544 euro al litro", spiega Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Dall'inizio dell'anno - continua - dalla rilevazione del 4 gennaio, ossia in 9 mesi esatti, un pieno da 50 litri è aumentato di 12 euro e 27 cent per la benzina e di 10 euro e 88 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, del 17% e del 16,5%. Su base annua è pari a una batosta ad autovettura pari a 294 euro all'anno per la benzina e 261 euro per il gasolio".

L’Italia è ai primi posti in Europa per il prezzo dei carburanti più elevato. Siamo al terzo posto in Europa per il costo del gasolio alla pompa (soltanto Svezia e Finlandia lo pagano di più), ed in quinta posizione (dietro Paesi Bassi, Danimarca, Finlandia e Grecia) per la benzina. La situazione, come abbiamo già avuto modo di rimarcare in tempi recenti, si ribalta se si prendono in considerazione i prezzi dei carburanti al netto delle tasse: in questo caso, prosegue Assoutenti, l’Italia è in fondo alla classifica europea, rispettivamente al 20esimo posto per il gasolio ed al 18esimo posto (su 27 paesi) per la benzina.

Benzina: i prezzi dei gestori

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,693 euro/litro (+4 millesimi, compagnie 1,701, pompe bianche 1,676), diesel a 1,547 euro/litro (+5, compagnie 1,555, pompe bianche 1,527). Benzina servito a 1,810 euro/litro (+4, compagnie 1,853, pompe bianche 1,725), diesel a 1,682 euro/litro (+4, compagnie 1,731, pompe bianche 1,580). Gpl servito a 0,747 euro/litro (+14, compagnie 0,754, pompe bianche 0,739), metano servito a 1,082 euro/kg (+12, compagnie 1,091, pompe bianche 1,074), Gnl 1,601 euro/kg (+34, compagnie 1,580 euro/kg, pompe bianche 1,618 euro/kg). Questi i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,786 euro/litro (servito 1,958), gasolio self service 1,656 euro/litro (servito 1,895), Gpl 0,840 euro/litro, metano 1,151 euro/kg, Gnl 1,626 euro/kg. Queste le quotazioni dei prodotti raffinati in Mediterraneo alla chiusura di ieri: benzina a 515 euro per mille litri (+11, valori arrotondati), diesel a 528 euro per mille litri (+17, valori arrotondati). Questi i valori comprensivi di accisa: benzina a 1.242,98 euro per mille litri, diesel a 1.145,07 euro per mille litri.


 

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