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«Immuni»: tante criticità dietro l'app «anti Covid-19» griffata Rosso, Marzotto & Benetton

Dietro il progetto c'è un vero e proprio roveto societario, che vede protagonisti anche alcuni tycoon veneti oltre alla famiglia Berlusconi e molti altri: tuttavia il software anche a livello tecnico sta rimediando molte bordate, comprese quelle di un noto informatico della città palladiana

Si chiama «Immuni» l'applicazione «gratuita» che il governo chiede agli italiani di installare «solo su base volontaria» sui propri smartphone. Il motivo? Fornire alle autorità preposte, sanitarie in primis, uno strumento che renda possibile tracciare l'avanzata del contagio. La proposta però sta scatenando una ridda di critiche, da chi parla di anticamera di uno «stato di polizia» chi fa le pulci ai capitali che stanno dietro a Bending spoons la società milanese che ha dato vita al software. Come ricorda Il sole 24 ore si parla di un pezzo del gotha del salotto buono della finanza italiana tra cui spiccano nomi anche vicentini: c'è la famiglia Marzotto in una con Renzo Rosso. Ci sono poi i Benetton e i Berlusconi.

Tra gli highlights del contorno societario si segnala, tra le altre, la famiglia Dompé, che peraltro è molto attiva nel ramo farmaceutico, assieme alla famiglia Lucchini. Non manca una delle imprese finanziarie più blasonate del Belpaese, ossia Mediobanca, come non manca un nome di spicco della galassia renziana ossia il finanziere italo-inglese David Serra: per ultimo ma non da ultimo c'è il fondo italiano Nuo capital che però investe con capitali cinesi. A corollario della intera operazione, come sottolinea il quotidiano Estremeconseguenze.it il progetto sarà affiancato dalla presenza «dalla rete lombarda di poliambulatori del Centro Medico Santagostino».

Ma sul piano pratico l'applicazione come si presenta? L'informatico vicentino Carlo Alberto Sartor, molto conosciuto nel suo ambiente, una sorta di oracolo per la sicurezza informatica anche in ragione della sua storia professionale e non solo professionale, è scettico: alle telecamere di Vicenzatoday.it spiega che già sotto il profilo tecnico le criticità si sprecano mentre non ci sono certezze che i contenuti dell'app possano in futuro essere violati da malintenzionati.

GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA A CARLO ALBERTO SARTOR

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