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Lettera aperta a coloro che si oppongono ai vaccini e al Green pass: «Lasciate stare i partigiani»

Pubblichiamo integralmente per conto di ANPI Vicenza la lettera aperta ai no vax che si sono paragonati ai partigiani

Lettera aperta a coloro che si oppongono ai vaccini e al “Green pass”

Per cortesia, lasciate in pace le partigiane e i partigiani. Voi avete il diritto di manifestare democraticamente e civilmente le vostre opinioni, lo prevede la Costituzione (art. 17 e 21) scritta da tante e tanti antifascisti, ma non potete continuare con paragoni storici inappropriati, inaccettabili e, a volte, offensivi.

Nelle scorse settimane l’accostamento tra vaccini e Shoah e il parallelo tra nazismo e Governi che introducono i vaccini; la cronaca racconta che ieri avete messo in relazione, in modo improprio e assolutamente fuori luogo, la Resistenza alle vostre manifestazioni e vi siete definiti partigiani. Se intendete affermare, letteralmente, che siete di parte, come siete, può avere un senso, ma siccome poi paragonate coloro che sono stati vaccinati ai rastrellati da fascisti e nazisti, vi diciamo con forza: Basta, per favore. 

La nostra Associazione, ad ogni livello, ha fin dall’inizio respinto accostamenti tra pandemia e guerra ed ha sempre sostenuto con rigore la necessità di applicare le norme che venivano emanate, anche quando confuse, in nome della salute come “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” (art. 32) e per rispetto di chi lavora nei luoghi di cura e assistenza e di chi si ammala.

Dovete sapere, infatti, che partigiane e partigiani ancora in vita, troppo pochi/e purtroppo, sono stati tra i primi a recarsi a ricevere il vaccino, non solo per la loro età. L’hanno fatto con convinzione, per salvaguardare la loro salute e, soprattutto, per quella altrui. La loro preoccupazione, quando gli si parla, è in primo luogo per la salute di tutte e tutti. L’hanno imparato in montagna che ognuno da solo non si salva, ma lo si può fare solo insieme, anche con idee, perfino ideologie, diverse, ma contro quello che allora era un nemico comune, fascismo e nazismo, ripetiamo.

Domenica 15 agosto, a Malga Zonta, è stato controllato il “green pass” di coloro che si sono recati nel prato in cui è custodita la memoria dei partigiani e malgari fucilati il 14 agosto 1944. Partigiani morti per la libertà, compresa quella che permette a voi di esprimervi in modo inappropriato.  Ai Fiorentini nessuno ha protestato, consapevole che le regole alle quali siamo sottoposti hanno come obiettivo uscire dalla pandemia nella quale siamo ancora coinvolti. Per questo restiamo colpiti e amareggiati quando persone sinceramente democratiche e antifasciste partecipano, perché contrarie ai vaccini,  anche a manifestazioni che sono evidentemente alimentate e gestite da neofascisti che non hanno certo come loro obiettivo la salute di tutte/i e ciascuno/a.

Vi chiediamo cortesemente di leggere o ripassare la storia, per non ripetere affermazioni che vi allontanano dalla civile convivenza. Ve lo chiediamo per rispetto di coloro che, anche tra voi, si battono in nome della libertà di scelta individuale (sempre art. 32). Nei giorni scorsi il Presidente Mattarella, accostando libertà a responsabilità ha affermato: “L’io consapevole della propria responsabilità esclude l’egoismo che conduce al conflitto con altri; che illude della propria forza e rischia in realtà di precipitare nell’impotenza, nel rifiuto in definitiva anche di se stessi. Il futuro non può essere costruito che soltanto insieme. È l’io che riconosce il valore della diversità, del trovarsi e ritrovarsi insieme… Il richiamo all’io mette in evidenza il compito – o, per esprimerlo con maggiore intensità, la missione - verso i tanti tu che incontriamo”.

Chiediamo infine a chi tra voi ha competenze giuridiche, di richiamare con molta attenzione e prudenza la Costituzione, il frutto più caro e prezioso della Resistenza e della guerra di Liberazione. Citare l’articolo 3, come abbiamo visto fare a sproposito, significa non avere il rispetto che la nostra Carta fondamentale richiede e tentare di piegarne la “ratio”, operazione comunque non condivisibile. Ricordiamo che l’art. 3 recita testualmente “ Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Permettete infine un’osservazione: nelle vostre proteste è costantemente assente qualsiasi richiamo al modo in cui viene utilizzato il vaccino nel mondo; al fatto che questo strumento di salute non viene distribuito nei Paesi e nei continenti più poveri, dove ce ne sarebbe più bisogno. Anche per questo stride il richiamo all’articolo 3 della Costituzione, che per antonomasia è riconosciuto per i richiami all’uguaglianza e alla solidarietà. Così come troppo poche critiche vengono mosse al sistema economico, quello capitalista, dalle cui distorsioni ha origine la pandemia e che ha bisogno di profondi interventi, invisibili al momento.   

Manifestate liberamente, se volete, ma lasciate stare richiami e paralleli storici inopportuni.  

Danilo Andriollo – Luigi Poletto
Presidente e vicepresidente ANPI provinciale Vicenza

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