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Alto vicentino, una folla di critiche contro la gestione sanitaria

Le sorti dell'ospedale del comprensorio e quelle della medicina territoriale preoccupano i cittadini che scendono in piazza contro la «privatizzazione strisciante del settore»: bordate a Zaia

Tagli al comparto, privatizzazione strisciante, operatori sanitari che fuggono verso altri lidi pubblici o privati che siano, lista d'attesa alle stelle, un comprensorio colpito dal peccato originale di un ospedale realizzato con la formula del project financing che drenando risorse al budget regionale sta anchilosando come non mai l'insieme dei servizi forniti al territorio. È questo il tenore delle contestazioni che hanno preso corpo ieri 16 ottobre nel primo pomeriggio con un lungo corteo cominciato alle 14,30 al Palasport Romare d Schio e giunto a Santorso, sede dell'ospedale di zona, dopo un corteo di protesta  organizzato dal comitato Alto vicentino per la tutela della sanità pubblica. Al corteo, durante il quale parecchie sono state le bordate al governatore veneto il leghista Luca Zaia, hanno preso parte alcuni esponenti del mondo politico locale e regionale in una con alcuni amministratori del comprensorio. Le ragioni della protesta, cui hanno aderito anche comitati ambientalisti e reti civiche varie, sono state condivise dai consiglieri regionali Elena Ostanel (il Veneto che Vogliamo) e Cristina Guarda (Europa verde) che hanno spiegato il loro punto di vista ai microfoni di Vicenzatoday.it. Il corteo, documentato dalle telecamere di Vicenzatoday.it (), cade tra l'altro in un momento particolare, un momento in cui sia per le tensioni attorno al Green pass, sia per le previsioni di bilancio, la sanità pubblica è al centro di un duro contenzioso e politico e sociale.

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