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Attualità San Pio X

«Minacce da un paziente, si torni a rispettare i medici di base»

Parla il dottor Massimo Omerini, medico di base a San Pio X, che ha denunciato alla Digos l’aggressione subita da un paziente

«Viviamo in trincea. Ogni giorno discussioni, umiliazioni e a volte vere e proprie aggressioni». È questo l’allarme lanciato dal dottor Massimo Omerini, medico di base a San Pio X, che lo scorso 5 novembre si è recato dalla Digos per denunciare le minacce subite da un paziente. Come spiega il dottore, si tratta di episodi che si stanno facendo sempre più frequenti, come testimonia l’accoltellamento subito da una dottoressa di Padova la scorsa settimana. Per quanto riguarda la vicenda di Omerini, le minacce sono iniziate dopo un no del dottore a un paziente.

«Il soggetto in questione è un tunisino, in Italia dal 2015 – racconta Omerini -, che era stato cacciato dalla sua dottoressa, e che ha malauguratamente scelto me come medico di base. La storia è iniziata non appena mi ha contattato, chiedendomi di adeguare i miei orari alle sue esigenze. Io l’ho fermato, spiegandogli che non era possibile, e che avrebbe dovuto comportarsi come tutti gli altri pazienti. In quel momento ha iniziato a mandarmi dei messaggi provocatori e offensivi, fino ad arrivare a una vera e propria minaccia. Mi ha detto di sapere dove si trova il mio ambulatorio, e che mi avrebbe aspettato di fronte alla farmacia».

Il dottor Omerini ha quindi deciso di andare a denunciare il fatto alla Digos. «Dai controlli della polizia – prosegue –, è emerso che l’uomo in questione aveva a suo carico una sfilza di precedenti, principalmente per aggressioni a pubblici ufficiali e risse, e la cosa che mi ha fatto rabbrividire è che ha a suo carico ben due provvedimenti per rimpatrio. I poliziotti mi hanno detto che è una persona che non ha nulla da perdere, di stare attento e di chiamarli se vedessi qualcosa di sospetto. Ora, prima di andare alla macchina, mi guardo bene intorno. Ma non si tratta di un caso isolato».

Come spiega il dottore, episodi del genere tendono a ripetersi sempre più spesso. «Io lavoro fianco a fianco con una dottoressa molto giovane – continua Omerini -, che non appena ha sentito la mia storia si è molto preoccupata. Proprio in quel pomeriggio, ho sentito delle urla provenire dal suo ambulatorio. Una volta entrato, ho trovato la dottoressa sotto shock, che subiva le angherie di una paziente, infuriata perché la stampante non funzionava. La donna la stava minacciando di buttarla fuori dalla finestra, quindi ho dovuto intervenire e spostarla di forza. Ormai è la nostra quotidianità. Una mia collega del Villaggio del Sole è stata presa per il collo un mese fa, mentre un’oculista è stata spintonata».

Secondo Omerini, la situazione attuale è figlia della psicosi che si è venuta a creare durante l’emergenza Covid. «Il Covid ha reso tutti più nevrotici di prima – spiega il dottore -, dopo la virosi è rimasta la psicosi. L’emergenza è stata pompata in maniera esagerata, e la gente si è trovata in preda di ansia, panico e mancato controllo delle pulsioni. Noi purtroppo siamo in prima linea, e mentre negli ospedali perlomeno ci sono le guardie, da noi può entrare chiunque, è una situazione difficile da gestire. Sarebbe fondamentale agire sul piano culturale, spiegando che i medici sono una grande risorsa per il paese. Se arriverà un altro virus, non saranno politici a potere aiutare i cittadini. Il sistema sanitario è fondamentale, bisogna che si capisca noi medici siamo delle risorse e non degli obiettivi».

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