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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Addebiti a non finire sul tracciato dell'alta velocità

Dopo le critiche ad alzo zero nei confronti di Rfi maturate durante l'incontro con la cittadinanza al Teatro civico, è il «Comitato Vicenza est» a bacchettare il progetto di attraversamento del capoluogo berico da parte del Tav

«Quando si presenta il progetto di costruzione di una casa lo si presenta nella sua interezza. Lo stesso dovrebbe avvenire con il progetto di attraversamento di Vicenza relativo all'Alta velocità ferroviaria, che dovrebbe andare dalla estrema propaggine Ovest della città sino alla estrema propaggine orientale. È inconcepibile spezzarlo in tre tronconi come è avvenuto, senza un unico schema attuativo». Sono queste le parole di un breve dispaccio diramato ieri 28 settembre da Alessandro Fracasso, portavoce del Comitato Vicenza est, comitato che da anni si batte «per apportare sostanziali e radicali modifiche» al piano di attraversamento del Tav per la città di Vicenza. Le parole di Fracasso arrivano a poche ore dall'incontro pubblico del 27 settembre voluto dalla giunta comunale berica proprio per discutere pubblicamente del dossier alta velocità.

Ai taccuini di Vicenzatoday.it Fracasso spiega di essere preoccupato per il futuro del capoluogo. «A parte la via crucis cui saranno sottoposti coloro che si preannunciano le vittime degli espropri, che dovranno lottare come leoni per difendere i propri diritti - rimarca il portavoce - in prospettiva si assisterà ad un degrado dei quartieri situati lungo tutta la tratta ferroviaria. Degrado dovuto agli abbattimenti, all'allontanamento forzato dei residenti bersaglio degli espropri, all'abbattimento dei valori commerciali delle abitazioni».

Appresso un'altra considerazione: «Di conseguenza si darà la stura affinché la qualità del vivere nei quartieri lambiti dai cantieri la qualità diventi scadente: quartieri in cui la sicurezza, già  scarsa nella nostra città, sarà del tutto inesistente. Si pensi in tal senso alla fine che ha fatto viale Milano, una volta centro d'élite della nostra città. Non si deve dimenticare che tutta la fascia ai margini della linea ferroviaria sarà peraltro zona soggetta al rispetto ferroviario che prevede una inedificabilità ad una distanza di trenta metri dai binari. Il che comporterà parecchie difficoltà per apportare anche piccole modifiche ai fabbricati esistenti giacché occorrerà una doppia autorizzazione: una municipale e una Rete ferroviaria italiana - Rfi».

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