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La calda estate del 1798

L’Archivio di Stato di Vicenza è andato a ripescare un’interessante testimonianza, direttamente dal Settecento

La calura di questa torrida estate sembrerebbe lasciarci, nelle prossime ore, qualche attimo di tregua. La speranza di molti, infatti, è che i temporali in arrivo riportino il termometro a una temperatura quantomeno accettabile. Nella trepidante attesa, l’Archivio di Stato di Vicenza è andato a ripescare un’interessante testimonianza, direttamente dagli anni che furono.

Nella sua pagina facebook, l’ente ha pubblicato alcuni passi delle Memorie di Arnaldo Arnaldi I Tornieri, redatte tra il 1767 e il 1822. Nato a Vicenza nel 1739, Arnaldo Arnaldi I Tornieri era il rampollo di una nobile casata, essendo il figlio di Cesare e Eleonora Bissari. Nei suoi quaderni, Arnaldi ha annotato gli avvenimenti delle sue giornate, dei suoi viaggi e le vicende cittadine.

In particolare, l’Archivio di Stato ha preso in considerazione alcuni passi del libro quinto, scritto tra il 1797 e il 1799. Il 6 luglio 1798 Arnaldi scrive: «il caldo grande giunto oggi quasi ai 25 gradi dal termometro di Reamur (circa 31 gradi Celsius)».

E ancora «1798 : 3 : Agosto. Dopo quasi un mese di fresco con molte giornate autunnali, ritorna da due o tre giorni il caldo che oggi è montato a gradi 25».

Infine, probabilmente con un tono quasi polemico, il giorno successivo appunta: «ed oggi il caldo è a gradi 26 (circa 32 Celsius)».

Insomma, dei picchi di calore probabilmente alquanto sgraditi al nobile settecentesco. E la domanda non può che sorgere spontanea: cosa avrebbe scritto Arnaldi riguardo all’estate del 2022, a dieci gradi in più?

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