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Martedì, 23 Aprile 2024
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25 novembre, contro la violenza sulle donne: "Tutto ciò non è più tollerabile"

La consigliera provinciale per le Parità Francesca Lazzari sottolinea come: "La perpetuazione della violenza maschile sulle donne è odiosa e inaccettabile"

"Troppe volte ci siamo indignate senza ottenere un reale cambiamento". Inizia da qui la riflessione che la consigliera provinciale per le Parità Francesca Lazzari fa in vista del 25 novembre, Giornata internazionale della violenza contro le donne.

"Ogni femminicidio ha riempito le pagine dei media senza che le radici profonde - sottolinea - riconducibili all’organizzazione neo-patriarcale della società che ancora vive quotidianamente nel sessismo e negli stereotipi, siano state rimosse. E’ necessaria la responsabilizzazione dei mezzi di comunicazione per rappresentare in modo corretto la violenza di genere e per stigmatizzare stereotipi tuttora diffusi sul ruolo della donna, come oggetto sessuale. Vanno contrastati non solo le evidenti discriminazioni, ma quel sessismo apparentemente benevolo che agisce in maniera ambigua, subdola, che occulta la violenza domestica, la violenza sui luoghi di lavoro e fa leva sul pregiudizio infondato che le donne denuncino falsamente maltrattamenti e altre forme di violenze nelle relazioni intime per trarne vantaggio nei procedimenti di separazione e affidamento dei minori".

"Tutto ciò non è più tollerabile - continua - La perpetuazione della violenza maschile sulle donne è odiosa e inaccettabile. Ripeterò le stesse richieste già fatte in occasione dei femminicidi avvenuti a settembre nel nostro territorio, sarò pedante, sarò scontata, sarò noiosa e insistente. Lo devo a me stessa, al ruolo istituzionale che ricopro e soprattutto a tutte le donne che continuano quotidianamente a subire molestie e violenze, perché sono a mio avviso necessarie e non più rinviabili azioni di risposta concrete per iniziare a cambiare questa realtà".

"Chi ha la responsabilità istituzionale - spiega - ha il dovere di monitorare la concreta attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica; contrastare le incongruità e carenze della normativa vigente rispetto al fine di tutelare la vittima della violenza e gli eventuali minori coinvolti; pretendere un maggior livello di attenzione e la capacità d’intervento delle autorità e delle pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, competenti a svolgere attività di prevenzione e di assistenza; monitorare l’effettiva destinazione, alle strutture che si occupano della violenza di genere, di risorse stanziate dalle leggi di stabilità e nel prossimo Recovery Found".

E ancora: "Monitorare l’effettiva applicazione, da parte delle Regioni, del Piano antiviolenza e delle linee guida nazionali per le aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle vittime di violenza - conclude - monitorare l’attività svolta dai centri antiviolenza operanti sul territorio, proporre interventi normativi e finanziari per far sì che tutta la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio presenti sul territorio nazionale sia finanziata in modo certo, stabile e costante nel tempo e verificare, come raccomandato dall’Oms, l’effettiva realizzazione, da parte delle istituzioni, di progetti educativi nelle scuole di ogni ordine e grado, finalizzati al rispetto delle persone tutte, all’accettazione e alla valorizzazione di tutte le diversità, a partire da quella di genere".

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