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Morte Eva Valerio, tanti interrogativi ma l'autopsia confermerebbe l'ipotesi annegamento

Un silenzio assordante avvolge il caso del ritrovamento del corpo senza vita della 30enne originaria della provincia di Vicenza. Dal Marocco sembrerebbe che la causa del decesso sia da ritrovarsi nell'annegamento. Ma, ad oggi, comunicazioni ufficiali non ce ne sono

Sono trascorsi sei giorni dall'arrivo in Italia di una notizia che ha sconvolto la provincia berica. Era il 5 gennaio quando arrivò la comunicazione del ritrovamento di un corpo senza vita sulla spiaggia Boutalha a nord di Dakhla, città che si trova su una lingua di terra bagnata dall'Atlantico nel Sahara Occidentale.

Il corpo era quello di Eva Valerio, trentenne vicentina che si trovava in vacanza in Marocco con un amico, a quanto sembra conosciuto in Francia dove era andata per un periodo di lavoro nel settore della ristorazione. Una vacanza all’insegna del trekking e della fotografia, una passione da lei coltivata da sempre. Una vacanza che sarebbe dovuta finire con il suo ritorno in Italia proprio in questi giorni.

Le ultime notizie che arrivano dalla stampa araba, precisamente dal quotidiano marocchino Ahdatdakhla, sono che l'autopsia sul corpo della giovane confermerebbe l'ipotesi di morte naturale a seguito di annegamento. Conferme che metterebbero a tacere i dubbi avanzati da numerosi siti di notizie e pagine di siti di comunicazione sociale. Nonostante questa fuga di notizie nessuna comunicazione ufficiale arriverebbe ne dall'Italia nè dal Marocco.

Non era la prima volta che Eva andava in Marocco, la coppia viaggiava in camper e si era stabilita vicino a Daklha. Dalle poche, frammentarie informazioni raccolte, sembra che tra i due fosse scoppiata una lite e lei si fosse allontanata con il cane lungo la spiaggia, lasciando i documenti in camper. Venerdì 3 gennaio è stata vista l’ultima volta e il giorno dopo il ragazzo ha denunciato la sua scomparsa.

La gendarmeria marocchina ha quindi iniziato una vasta ricerca della ragazza, anche attraverso la distribuzione di volantini con la sua foto. E poi, domenica, il tragico ritrovamento sulla spiaggia dei surfisti, quella più turistica. La spiaggia nota come '31k' Boutalha, 18 chilometri a nord di Dakhla. Dopo una settimana il silenzio sulla vicenda è strano e assordante.

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