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Venerdì, 29 Marzo 2024

VIDEO | Dal caso Pfas ai nuovi acquedotti

A Brendola la cittadinanza si confronta sul caso Miteni mentre Regione Veneto e comune parlano delle nuove reti che mitigheranno la contaminazione addebitata alla industria chimica Miteni

Ha fatto il pienone con oltre centocinquanta persone la serata organizzata ieri 6 febbraio a Brendola dall'amministrazione comunale. L'incontro era dedicato alla nuova rete di acquedotti che dovrebbe risolvere, almeno in parte, il problema della presenza dei temutissimi Pfas, nelle reti idriche del veneto centrale (tra Veronese, Vicentino e Padovano) le cui falde di emungimento sono state contaminate, tra le altre, dai reflui di scarto della Miteni, l'industria chimica trisisnese al centro di un caso giudiziario di portata epocale. Il sindaco brendolano Bruno Beltrale ha avuto parole di elogio per il progetto del nuovo acquedotto caldeggiato dalla Regione Veneto. Sulla stessa linea si sono espressi i rappresentanti delle società di gestione dell'acqua presenti in sala. Un mix di ottimismo e prudenza è stato professato dall'eurodeputato del Carroccio Mara Bizzotto, pure lei presente. Ieri ha partecipato anche il consigliere regionale Cristina Guarda, che siede tra i banchi della opposizione di centrosinistra e che ha lanciato un appello affinché il progetto possa prevedere «l'allacciamento delle abitazioni di quelle faniglie che da anni attendono l'intervento degli enti pubblici». Ad ogni modo durante la serata di ieri, come ricostruito nella sintesi filmata di Vicenzatoday.it, la tensione in alcuni tratti è andata alle stelle. I comitati ambientalisti contestano la mancata bonifica del sito della Miteni e puntano l'indice contro eventuali inerzie da parte dell'ente regionale.

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