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Il punto di Alberto Belloni: "Il cuore dei tifosi e la Lanenovela alla fine...forse"

Sono passati mesi e la vittoria del Lane al Menti è arrivata proprio nella prima gara dei play out. Tifo come sempre al di sopra di ogni elogio. Ora non resta che aspettare l'esito della gara e del secondo round...e che Dio ce la mandi buona

Dopo sei mesi il segno 1 torna al Menti e proprio in una gara di spareggio. Non è tutto ma non è nemmeno nulla. Soprattutto in considerazione del fatto che, quanto meno a tratti, il Vicenza ha saputo esprimere apprezzabili trame di gioco e ha fatto suo il risultato grazie a due reti una più bella dell’altra. Come i lettori sanno bene, la mia opinione è sempre stata che quella biancorossa è squadra di alto valore solo come sommatoria dei singoli giocatori ma come gruppo ha un livello medio basso.

Soprattutto se le vengono a mancare i contributi di quei quattro o cinque elementi dal tasso tecnico più elevato. Il risultato in campionato mi ha dato ragione, ritengo. E anche la partita di ieri, che è vissuta qualitativamente sugli exploit di De Giorgio e Giacomelli. Quando hanno acceso la luce i due talenti di categoria, il Lane ha preso quota, diventando formazione fuori portata per il Santarcangelo (checchè ne dica Zeman Junior), mentre durante le loro pause di gioco è tornato l’undici che conosciamo: lento, confuso, prevedibile. Non si poteva pretendere che il ritorno di Zanini facesse miracoli, ma la mano dell’allenatore si è vista eccome, soprattutto a livello psicologico. E la gente ha gradito.

SOLO PER LA MAGLIA

Tifosi come sempre al di sopra di ogni elogio, aggrappati alla storia con il loro corteo che si è snodato dalla storica palestra di Santa Caterina fino al santuario del Menti e con un sostegno incessante per 95’. Qualcuno si sarebbe aspettato un maggiore afflusso di pubblico? Io dico di no… In quale altra piazza, dopo un anno infame di sofferenze, prese in giro e bocconi amarissimi, si sarebbero comunque coagulati allo stadio oltre 5.000 supporter? Contro ogni logica, contro ogni evidenza, contro ogni razionalità… Solo per la maglia. Si capisce allora l’interesse (anche questo apparentemente incomprensibile) di chi in questi mesi si è mosso per poter rilevare una barca in affondamento com’era (ed è) la Nobile Provinciale. Una valutazione asettica consiglierebbe di star lontano da via Schio. Ma qui stiamo parlando di un rapporto così profondo con la squadra del cuore da essere difficilmente paragonabile con altre realtà provinciali.

Comperare il Vicenza significa diventare parte di un mito calcistico ed entrare in una sinergia che non è solo sportiva, ma sociale, culturale, persino politica. Non a caso ieri sugli spalti del Menti c’erano il Sindaco uscente Variati e vi hanno bazzicato insistentemente i candidati alla poltrona di Primo Cittadino: quelli che allo stadio ci sono sempre andati, in tempi non sospetti e quelli invece folgorati sulla via di Damasco in campagna elettorale. Ieri c’erano persino i francesi, in passerella come sulla Croisette di Cannes.

ASPETTANDO MISTER DIESEL...E CHE DIO CE LA MANDI BUONA

Non c’era nessuno dei Rosso (se non mi sono sfuggiti, confusi tra la folla) e nemmeno i rappresentanti delle altre cordate papabili. Forse stavano preparando le valigette con il contante per la data fatidica del 28 maggio ore 12? Almeno è quello che il popolo biancorosso spera, tifando in prevalenza per mister Diesel, il candidato che più di tutti può alimentare il sogno della rinascita. Dovesse fare inopinatamente marcia indietro, que Dieu nous aide, che Dio ce la mandi buona. Intanto sediamoci comodi, in attesa dell’esito del procedura fallimentare e poi del secondo round sul campo (sembra proprio il “Valentino Mazzola") , gli ultimi due capitoli della Lanenovela. Forse… Perché, proprio come il cyborg di Blade Runner, abbiamo visto cose che voi umani…

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