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Il punto di Alberto Belloni: "Niente capri espiatori, il Lane merita l'ultimo posto"

I biancorossi sono stati affossati da un avversario mediocre dopo un buon primo tempo con giocatori validi all'interno di una struttura debole. L'interesse di Boreas potrebbe evitare il peggio: ora siamo nelle mani di De Bortoli

Prendiamo la partita di ieri. Dopo un buon primo tempo (senz’altro tra i migliori di questa stagione) i biancorossi si sono sciolti come neve al sole davanti ad un avversario francamente mediocre. Ed era già capitato altre volte… Lerda dice che non è un problema di gambe e prendiamo per buona la valutazione del tecnico. Allora sono le qualità umane dei singoli ad essere in discussione. Dopo aver subìto la mazzata del raddoppio romagnolo ci si sarebbe aspettato un sussulto d’orgoglio per raddrizzare uno scontro diretto nel quale i tre punti valgono doppio. Invece no.

Nell’ultima parte della ripresa quel che abbiamo visto in campo è stato un Vicenza molle, prevedibile, confuso, quasi rassegnato al suo destino di agnello sacrificale. Poteva e doveva essere almeno un Fort Apache, schiacciando il Santarcangelo nella sua area con la forza del carattere, se non quella degli esausti garretti. Invece è stata una scaramuccia con il fucile a tappi di sughero: qualche pallone lungo alla speraindio, qualche giocata che sbatteva contro il muro avversario, nemmeno un tiro in porta. E’ questo il segnale peggiore del dopo Zanini. L’effetto nuovo allenatore, che qualche volta nel calcio dà una mano ai derelitti, al Romeo Menti si è visto solo per mezza gara. Tutto il resto è solita minestra.

Non c’è stata quasi contestazione, a fine gara. E anche questo è un segnale che la dice lunga. Il tifoso, che è stato sempre vicino ai suoi colori, in qualsiasi modo, senza se e senza ma, è ormai esausto. Troppe delusioni, troppi bocconi amari, troppi tradimenti. Magari alla fine ci salveremo lo stesso, in questo campionato da “poareti” nel quale c’è solo un ascensore per l’inferno, ma la sostanza non cambia. Anche perché le tappe di avvicinamento alla fatidica asta sono segnate più da silenzi e dubbi che da vere speranze.

BOREAS: L'UNICA POSSIBILITÀ PER EVITARE IL PEGGIO

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