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Vicenza-Cittadella, mister Colella: "Vi spiego il mio calcio..."

Le parole del tecnico prima dell'appuntamento di sabato, per il Memorial Santagiuliana

Che significato dà all’incontro previsto per il Trofeo Santagiuliana?

“Per il valore del Cittadella ma soprattutto per la lunga attesa sin qui, direi che può essere considerato il vero prologo al campionato. Si tratta di un club che da qualche anno si dimostra tra i migliori della Cadetteria ed è dunque un test assolutamente probante, che ci servirà per verificare i progressi di queste ultime settimane. Non partiamo sconfitti, anche perché spesso la differenza di categoria tra le formazioni di B e le migliori di C non è poi così grande. Mi aspetto di vedere se siamo in costante crescita nel rodaggio. Non mi attendo niente di miracoloso ma sarebbe già molto importante verificare un miglioramento continuo dell’intensità in campo.”

Il Cittadella, tradizionalmente, è squadra micidiale nei rovesciamenti di fronte e fa della velocità delle ripartenza una delle sue armi migliori. Visto che il modulo utilizzato dal Vicenza può offrire molto campo dietro alla trequarti, ha approntato qualche rimedio speciale per il contropiede?

“Non servono strategie particolari, perché su questo punto lavoriamo costantemente in settimana. Sappiamo di correre qualche rischio con il nostro atteggiamento tattico e sto raccomandando una particolare attenzione sulle palle che escono dalla loro difesa.”

Come vede il lotto delle concorrenti?

“Non lo vedo affatto, nel senso che non c’è ancora niente di definito: tra ricorsi e controricorsi il quadro che uscirà domani potrebbe essere stravolto e gravato da punti di penalizzazione, poi magari restituiti in corso di stagione. E’ un calcio assurdo al quale bisogna abituarsi. Sulla carta non siamo i migliori, ma siamo accreditati di una buona pole position. Mi sta bene così. Se poi dovessero ripescare la Ternana oppure dirottarla in altro girone, ok. Ma non dobbiamo avere paura di chi non ci dà al vertice nei pronostici. Ieri mi pare che il Feralpi Salò abbia pareggiato con una squadra di serie D come il Crema. Vedrete che sarà dura per tutti…”

Il suo Lane è formazione esperta, né vecchia né giovane, visto che l’età media dell’undici di base è attorno ai 27/28 anni. Come pensa di conciliare questo zoccolo affidabile con i tanti giovani, alcuni del 97’, ’98, ’99 e 2000 che premono alle porte della prima squadra?

“Bisogna partire da una base certa ma lasciare comunque un corridoio aperto per i ragazzi più interessanti. Sono convinto che almeno uno di loro, strada facendo, si imporrà per un posto da titolare. Gli altri faranno esperienza, per iniziare il percorso virtuoso dell’interscambio tra la formazione collaudata e le forze fresche, che con il loro entusiasmo e la loro fame di calcio devono costituire un incentivo continuo per i più anziani. Questo è il mio calcio…”

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