Vicenza-Cittadella: il prepartita in diretta di mister Marino

E' ora dell'unico derby veneto della serie cadetta e per il Vicenza non sarà un impegno facile, anche se il Cittadella si trova sul fondo della classifica. Come ha dichiarato Moretti nella video intervista, i padovani sono abituati a lottare fino alla fine e riescono sempre ad agguantare l'obiettivo salvezza.

Dal canto suo, Marino ha messo in saccoccia due terzi dei punti a disposizione dall'inizio della sua gestione, regalando ai tifosi anche il primo successo stagionale in casa, niente meno che nella tana dei lupi. In meno di un mese è riuscito a schierare un 4-3-3 che non solo ha dimostrato solidità ma che ha anche dimostrato di poter produrre un buon gioco. Per questo, sabato alle 15, potrebbe scendere in campo lo stesso 11 di Avellino, con l'unico punto interrogativo Laverone (neo dottore in Economia) che potrebbe tornare sulla linea difensiva e lasciare spazio a Lores in avanti.

Le parole del mister alle 12.30

"La condizione è migliorabile, come si è visto domenica, qualche calciatore è ancora un po' acciaccato e stanno giocando con sacrificio ma alla fine si vede. Si è sempre visto agonismo, che in parte sopperisce a delle carenze tecniche. 

Con il Cittadella è uno scontro diretto per la salvezza, squadra esperta, che conosce bene la categoria. Certamente vogliamo migliorare, ed abbiamo ampi margini di miglioramento. Quando c'è la prestazione, c'è la possibilità di ottenere risultato. È una squadra che sa giocare, e con i giocatori che ha dobbiamo essere bravi a limitarli nelle fasi in cui si proporranno in avanti. 

Certamente c'è da migliorare la condizione fisica, soprattutto in alcuni elementi, ma non certo per colpa di chi mi ha preceduto, e anche certi meccanismi tattici devono essere automatizzati. Dopo tre settimane, alcuni cambiamenti di modulo necessitano ancora di una grande concentrazione. Inoltre, non bisogna sottovalutare gli aggiustamenti in fase di partita, come ad Avellino, quando certe posizioni sono state cambiate per far fronte all'offensiva avversaria. Quel che conta di più, comunque, è sempre l'atteggiamento con cui si sta in campo"