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Vicenza calcio: nuova stagione alle porte, vecchia società nel caos

Quando mancano otto giorni al via della preparazione, biancorossi ancora senza allenatore con una rosa ampiamente da rifare e con trattative per la cessione della società che non decollano

Dici Vicenza calcio e l'immagine naturale che viene da associare oggi è quella di una barchetta di carta travolta dal mare in tempesta e in più con alla guida il comandante Schettino. Mentre i giorni passano e si avvicina la data del ritiro prevista per il 18 luglio a Gallio, la società di Via Schio pare aver fatto dell'immobilismo la sua linea guida a tutti i livelli, sia per quanto riguarda l'eventuale cessione delle quote di maggioranza, sia per quanto riguarda la sfera puramente sportiva, dove non è ancora stata scelta la guida tecnica di una rosa di giocatori che attualmente appare  incompleta e insufficiente sia in caso di permanenza in Lega Pro, che ancor di più, in caso di ripescaggio in B.

Per iniziare a costruire secondo un progetto, bisognerebbe partire da un allenatore. Possibilmente avendo già chiaro cosa si vuole dal mister che si va a scegliere. Promozione? Valorizzazione dei giovani? Bel gioco? Diciamo che tutto questo per il Vicenza è una pura chimera, perchè le voci che riguardano l'eventuale scelta spaziano verso più direzioni (finora sono usciti i nomi di Breda, Bisoli, Scienza, Dal Canto, Zanin e Gregucci....) con l'unica costante che la scelta non viene fatta, anche perchè in ballo c'è l'eventuale cessione della società. Ovvio che chi si è fatto avanti per acquistare la maggioranza delle quote voglia avere voce in capitolo sulla decisione di chi dovrà sedersi sulla panchina del team biancorosso.

Chi è rimasto dunque in corsa per rilevare la società, ammesso e non concesso che tale passaggio di consegne si possa verificare prima dell'inizio della nuova stagione? Il candidato numero uno appare, nonostante tutto, ancora il gruppo rappresentato dall'avvocato romano Angelo Massone. L'amministratore delegato di Finalfa Danilo Preto (nella foto) preme per questa soluzione, che però non convince Sergio Cassingena. I due hanno discusso a lungo in questi giorni sulla decisione da prendere ma Massone non intende aspettare più del dovuto: "Nel giro di ventiquattro, massimo quarantotto ore avremo una risposta definitiva”, ha spiegato Massone a biancorossi.net, evidenziando come le recenti partenze di giocatori come Abbruscato e Frison, avranno effetti anche sull'offerta che sarà presentata dal suo gruppo, sulla composizione del quale a proposito cominciano a circolare anche le prime indiscrezioni, che indicano in Antonio Recchi (la scorsa stagione alla Triestina, retrocessa in Seconda DIvisione e poi fallita) il direttore sportivo scelto dalla cordata. La voce di Recchi nel gruppo Massone trova conferme proprio dal diretto interessato che ha ammesso di aver avuto un paio di contatti con due club di Lega Pro, di cui uno importante appena retrocesso dalla serie B. A livello societario invece, al fianco di Massone ci sarà, come a Livingstone, Tommaso Bruno, che potrebbe assumere l’incarico di direttore generale occupandosi della gestione ordinaria del club.
Sembrano tramontate invece le trattative con la cordata rappresentata dal manager Gaetano Tedeschi e con quella dell'ex presidente del Verona Giambattista Pastorello, che in entrambi i casi proponevano l'acquisto del 51% delle quote, ma le cui offerte sono state rifiutate.  Ancora in corsa, invece, la pista portata avanti dal consigliere Tiziano Cunico con due imprenditori vicentini e uno non veneto, che ha trovato proprio nella retrocessione in Lega Pro l’ostacolo maggiore.

Detto che sul mercato si bada sopratttutto a sfoltire la rosa e che dopo le partenze di Abbruscato e Frison, sono prossimi a lasciare il biancorosso anche Martinelli e Gavazzi che hanno rispettivamente richieste in serie B (Livorno) e in A (Chievo e Palermo in pole), rimane da capire quali e quante speranze possa ancora nutrire il Vicenza in sede di ripescaggio. Ieri è stato interrogato l'ormai ex portiere biancorosso Paolo Acerbis, il quale avrebbe confermato ma solo a livello di "sentito dire da alcuni compagni" il coinvolgimento del presidente del Grosseto Camilli, nel presunto tentativo di combine per la partita Ancona - Grosseto.  La buona notizia è che il procuratore Palazzi e il suo ufficio stanno prendendo in seria considerazione la possibilità di portare avanti le inchieste su un doppio binario. Il primo, più veloce, riguarderebbe i casi legati alla responsabilità diretta (rischiano Siena, Lecce, Grosseto, e forse anche il Pescara) con un processo da allestire già in agosto per evitare problemi con la compilazione dei calendari dei campionati.

 

 

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