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Verso LR Vicenza - Imolese: Felicità a momenti e futuro incerto

L'analisi di Alberto Belloni in attesa della partita in programma domenica al Menti alle 16.30

Chi ben comincia è a metà dell’opera, si dice.

Per il Lane, invece, l’opera è appena iniziata con la vittoria di mercoledì e deve ora proseguire in campionato, con il Vicenza atteso da cinque partite impegnative: quella casalinga contro l’Imolese, seguita dagli scontri a San Benedetto del Tronto, con la Triestina, in quel di Bolzano e infine con la Ternana.

Un quintetto di gare dopo le quali sarà possibile avere maggiore chiarezza sugli effetti del ritorno di Colella al timone della formazione berica. L’obiettivo, ribadito da tutto il top management, è quello di utilizzare questi due mesi e poco più prima del game over per riguadagnare qualche posizione in classifica, difendendo la zona play off, senza trascurare nel contempo la possibilità del percorso privilegiato costituito dalla Coppa Italia minore.

Un obiettivo che è alla portata del club biancorosso, se verranno confermati l’entusiasmo ritrovato, la vena di Giacomelli e quel briciolo di buona sorte che non ha molto aiutato il Lane negli ultimi tempi.

Confortante, in tale prospettiva, la decisione relativa al nuovo allenatore dopo le dimissioni di Serena. Potrebbe essere sembrata una mossa scontata, visto che Colella era già in busta paga. Tuttavia, considerato che il licenziamento del tecnico trevigiano era stato se non imposto, almeno caldeggiato dal Patron in persona, c’era il rischio che Renzo Rosso ponesse il veto al ritorno del figliol prodigo. Così non è stato

i due si sono parlati, si sono spiegati e la collaborazione è ripartita. Ha vinto il buon senso, dunque. Meno interpretabile, piuttosto, è stata la dichiarazione di Werner Seeber, secondo il quale, in assenza delle dimissioni di Michele Serena, il cambio in panchina non sarebbe stato nell’ordine del giorno della società. Come dire che, nonostante il disastro a Verona e una media punti da retrocessione, nulla sarebbe cambiato nella guida tecnica? Il che fa ancora più onore a Serena, il quale col suo gesto irrevocabile ha consentito quanto meno di tentare l’inversione di rotta.

Ciò che è fondamentale, se si vuol dare una mano alla società trovando un senso al finale di campionato, è capire che i problemi della squadra non sono finiti improvvisamente con un tocco di bacchetta magica.

Certi difetti sono ancora lì, dietro all’angolo e bisognerà lavorare sodo per limarli. Il compito che spetta a Colella non è dunque facile: superando gli errori certamente fatti bisogna arrivare a costruire entro maggio un’ossatura base sulla quale definire l’anno prossimo il Vicenza anno primo. Un mix di giocatori esperti ma non troppo anziani, che garantiscano un triennio di efficienza, affiancati da elementi giovani e promettenti di proprietà, in modo da evitare di valorizzare i talenti a pro di qualcun altro.

Il calcio è un mondo difficile: vita intensa, felicità a momenti e futuro incerto, come cantava Tonino Carotone qualche anno fa. Noi lo sappiamo da sempre e ora lo sa anche il Vicenza targato RR.

Esserci resi conto tutti assieme che il “be brave” non basta a primeggiare nel mondo del pallone, in fondo, è il più bel risultato da archiviare in questo periodo ancora pieno di tribolazioni

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