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Triestina-Vicenza: le pagelle di Alberto Belloni

I migliori e i peggiori del match al Nereo Rocco

Le pagelle al termine di Triestina-Vicenza

VALENTINI 6,5: la Triestina non gli fa fare un superlavoro, ma quando viene chiamato in causa fa il suo in sicurezza. Unica vera perla, la sua coraggiosa uscita al 68’ sulle gambe dell’attaccante lanciato in solitaria.

MALOMO 7: probabilmente il migliore dei suoi. nel primo tempo mette la museruola al temutissimo Mensah, chiudendo anche le incursioni sulla fascia dei vari Bracaletti e Pizzul. Successivamente respira un po’ di più, ma si fa sempre trovare pronto all’occorrenza. Un guerriero.

CRESCENZI 6,5: buoni i primi 45’, mentre nella ripresa,. complice la ferita alla testa va più in difficoltà, come al 52’ quando si fa fumare in velocità da Arma. Nel complesso però tiene bene la posizione contro il miglior attacco della categoria.

MILESI 6,5: fa quasi tutto bene per far argine contro gli attacchi rossoalabardati. Il quasi vale per il 58’, quando incappa in una “vaccata” a centrocampo, che poteva costare cara al Lane e sulla quale rimedia un cartellino giallo.

GIRAUDO 5,5: sulla corsia di competenza dimostra di soffrire fin dai primi minuti. La velocità di Bariti lo mette più di una volta in difficoltà e anche nell’ultima parte della gara opposto a Possebon deve sudare qualche camicia. Inoltre non si vede molto in avanti.

ROMIZI 6: una gara tutta di cuore, durante la quale tuttavia sbaglia diversi passaggi e non riesce ad essere lucido al momento di avviare le ripartenza. Un grave errore nella propria area al 32’ (per fortuna Bracaletti non ne trae profitto). Lavora molto, ma ha fatto di meglio.

JAKIMOVSKI 5,5: l’allenatore lo prova come esterno di centrocampo, affidandosi alla sua fisicità. Ne esce una partita nella quale il macedone si vede poco e non riesce praticamente mai a fare vedere il pezzo migliore, cioè il traversone per vie esterne. E poi pian piano sparisce del tutto…

ALIMI 6-: un discreto primo tempo, nel quale si muove con disciplina e apprezzabile dinamismo. Anche per lui il difetto è di non accendere mai la luce e di non provare nemmeno una delle sue armi migliori: il tiro dalla distanza. Con la stanchezza per il campo pesante tende a sparire dalla gara.

DE GIORGIO 5: non è il suo periodo e anche stavolta si vede. Si muove nel settore di competenza senza riuscire a fare la differenza e senza inventare giocate degne di nota. Ha un buon corridoio al 20’ ma si fa rimontare. Prova un pretenzioso cucchiaio al 43’, inefficace. E non sfrutta due tiri da fermo abbastanza interessanti nel secondo tempo. Deve tornare il giocatore che conosciamo.

FERRARI 6,5: pur non riuscendo a lasciare grandi segni a livello offensivo (giusto un tiro deviato oltre il montante al 37’) si rende utilissimo durante tutta la permanenza in campo, lottando su ogni palla e spaziando in varie zone del fronte d’attacco. Al 55’ avrebbe anche l’opportunità per far male agli avversari, ma in area non ha il guizzo giusto.

COMI 4,5: praticamente non pervenuto. Statico, apparentemente anche abulico, fuori dal vivo del gioco, la partita del bomber è stavolta quasi imbarazzante. In queste condizioni si regala praticamente un uomo agli avversari. Vista la sua bravura e la sua forza, è indispensabile recuperarlo in fretta, perché sappiamo che i suoi gol faranno la differenza. GIORNO 6-: un rinvio da “Mai dire gol” al 69’ e una bella incursione bloccata fallosamente al 70’. Gioca poco più di 20 minuti, ma almeno ci dà dentro.

TASSI, GIUSTI e BIANCHI n.g.

Mister ZANINI

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