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Sanfilippo: "Basta con le barzellette, il Vicenza è mio e lo gestisco io"

L'amministratore unico, dopo 24 ore di novità e clamore, spiega la situazione: "Primo pensiero gli stipendi ma la situazione societaria non mi consente azioni che potrebbero essere interpretate come la continuazione di certe incongruenze"

Un lungo post di Fabio Sanfilippo, da 3 settimane amministratore unico del Vicenza Calcio, cerca di mettere un freno al fiume di commenti e domande nate dalla (ri)comparsa, nelle ultime ore, di due cordate, una lombardo-piemontese con in testa Calabrò, l'altra, del francese Clairin, che hanno come referenti due ex soci Vi.Fin., rispettivamente Dalla Vecchia e Pastorelli. 

"Ormai in troppi state alimentando una barzelletta della serie, c’era una volta un italiano, un francese ed un arabo lussemburghese. Nel frattempo venivano interrotti da svariati personaggi (alcuni molto dubbi) e tutti volevano acquistare una squadra piena di debiti... peccato che la spuntò solo l’italiano quale unico che ha sempre dichiarato che tanto l’avrebbe presa e con carte alla mano sempre dimostranti il vero. Così poi é stato rilevando il 100% - Dato incontestabile"

Nelle viscere del Vicenza Calcio

"Prendo la squadra e l’unico pensiero sono gli stipendi (sicuramente importanti e fondamentali) ma prima ancora viene la responsabilità (volgarmente chiamata c**o) che é la mia e che pertanto avendo scoperto troppe cose faraginose prima tenute nascoste dalla precedente proprietà, di legge meglio non procedere con attività quali potrebbero essere valutate come consapevolezza nel dare continuità a certe incongruenze societarie.

Per pagare, prima bisogna mettere l’azienda in condizioni di credibilità finanziaria, sistemare conti e contratti, visionare tutte le lettere legali mai fatte visionare, passare da un consiglio, formare il nuovo staff, far vedere infinite pagine ai consulenti, ritrovarsi giorni e giorni nel sentire più campane, ed in mezzo a tutto questo ci sono anche le vacanze natalizie con gente ed aziende in ferie, fornitori e clienti che giustamente sono assenti e non rispondono. Pertanto per fare bene e poter pagare senza rischiare di prendersi carico dei pasticci creati dai precedenti proprietari scoperti purtroppo dopo - e mi fermo qui - se permettete con la mia firma e responsabilità decido io, diversamente venga qui qualcuno di voi e lo faccia se più bravo".

Le cordate

"Ora che guarda caso tramite una operazione camuffata da azione di responsabilità e dopo aver quasi messo in ordine tutto, tutti corrono a voler prendere il Lane. Ora che ho sistemato i punti critici. La precedente proprietà era divisa in due fazioni, a volte anche tre, pertanto ora che ho il controllo assoluto, non riescono più a controllare cosa possa succedere e cercano di correre ai ripari ognuno per il proprio interesse.

Così forse inizia la corsa nel trovare qualcuno che riacquisti da me per loro tramite (vedi Calabrò) con lo scopo di ricontrollare ciò che non si controlla più. Il mio non parlare poi infastidisce la tifoseria qualche non comprende che di legge un nuovo e bravo amministratore non darà mai immediata continuità a salvaguardia sia dell’azienda e sia del suo nome soprattutto se a rischio fallimento e dove il giorno dell’atto ti firmano un saldo per pagare gli stipendi e poi per salvarsi la loro fideiussione, fanno confluire il denaro per una azione poi verificatosi comuque inefficace, poi risolta tramite mie azioni".

Il fallimento

"Ad alcuni di voi dovrebbe ben entrare in testa che l’azienda sarebbe comunque fallita e che pertanto con il,prezioso contributo del mio staff siamo stati gli unici in poco tempo e con le ferie di mezzo, a lavorare sodo per accorciare i tempi sistemando il primo rischio. ViFin paga solo lo scotto di aver forse mal amministrato perché non sapevano fare calcio mentre il mio staff è gente esperta che ha saputo subito dove mettere mani per trovare i tagli da fare , gli sprechi emersi, le ottimizzazioni da attuare, contratti di sostentamento fatti malissimo e tanto altro degli accordi presi nell’ambito del calcio che hanno di fatto portato in C la squadra.

Ora il Vicenza non ha più rischi imminenti ma bisogna lavorare sodo e ripartire".

Il silenzio stampa

"Senza l’azione di responsabilità, quale fortunatamente ha portato i suoi buoni frutti, non si poteva procedere. Ripeto che solo dopo l’atto sono emersi pasticci poi risolti richiamando all’ordine i responsabili.

Sundas (ndr: notizia pubblicata da altre testate) poi si offende perché scrivo che non ho sue comunicazioni (fatto vero); Calabrò dichiara ricatti mentre ho pubblicato che in privato nega; alcuni giornali e blog mai sentiti scrivono invenzioni su tanto altro e nel frattempo quasi tutti avete avuto da me risposte in privato a qualsiasi ora.

Ora ripeto di non offendersi se non rispondo più perché devo anche riordinare le idee, seguire la mia famiglia, le altre aziende che gestisco, la politica e tutto quanto sia la sfera di vita che riguarda il quotidiano di ognuno di noi. Nel salutarvi, spero di non dover vedere i soliti sterili commenti perché ci sono decine di storici articoli e post di dichiarazioni che danno risposte pertanto sono seccato di ripetere sempre le stesse cose e se qualcuno non avesse letto, s’informi da solo perché non posso certo fare da segretario a circa 600 persone al giorno che scrivono in privato.

Leggerò sempre i vostri consigli sempre ben accetti, ma scusatemi se non seguiranno più risposte. Ora é il momento di ripartire e sono fiducioso"

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