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Rally, nemmeno una speciale per il Città di Bassano di Menegatti

Il cedimento della frizione, sulla prova di apertura del Mundialito Triveneto, rimanda il pilota di Zanè alla prossima trasferta, per riprendere il recupero dall'infortunio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di VicenzaToday

Un Rally Città di Bassano che, a conti fatti, non è nemmeno iniziato, quello vissuto da Paolo Menegatti, tra Venerdì e Sabato scorsi, nel vicentino. L'ultimo atto dell'International Rally Cup si presentava come un'ottima palestra per il pilota di Zanè, reduce dall'infortunio alla mano che lo aveva estromesso dal rush finale nel Campionato Italiano WRC, autore di un rapido recupero visto il ritorno al volante dopo sei settimane.

Ripreso dall'armadio tuta, guanti e casco e calato nell'abitacolo della Citroen DS3 R5, iscritta per i colori di MS Munaretto, il portacolori di Jteam, affiancato da Maurizio Barone alle note, sfruttava la sessione di shakedown per capire, prima di tutto, il proprio stato di forma.

“Sapevamo che questa gara doveva essere presa nella giusta ottica” – racconta Menegatti – “perchè non potevamo di certo pensare di essere competitivi, essendo passate appena sei settimane dall'infortunio alla mano. Abbiamo quindi ragionato, esclusivamente, sul fattore fisico personale, cercando di capire a che livello di forma è la mia mano. Durante lo shakedown accusavo dei leggeri dolori ma, in linea di massima, era tutto sopportabile. Eravamo quindi fiduciosi di affrontare un percorso di gara duro, lungo e molto vario, che mi avrebbe permesso di testare la resistenza fisica, in varie condizioni, senza pensare troppo alla prestazione pura.”

Consapevole che il proprio obiettivo non era, nell'occasione, il riscontro cronometrico Menegatti si preparava a lanciarsi sui quasi ventidue chilometri della “Cavalletto”, prova di apertura del Rally Città di Bassano 2019, ma qualcosa non andava per il verso giusto.

“Quando abbiamo ripreso la vettura dal parco chiuso notturno” – aggiunge Menegatti – “ci siamo resi conto, da subito, nel trasferimento verso la prima prova, che avevamo un problema alla frizione. Purtroppo le nostre sensazioni si sono rivelate esatte e, una volta entrati in speciale, abbiamo accusato il cedimento della frizione, rimanendo appiedati. Davvero un peccato perchè ci tenevamo molto, in particolar modo io, ad affrontare una gara così lunga ed impegnativa. Una delle ultime gare importanti in Triveneto, il Bassano appunto, sarebbe stata molto utile per cercare di allenare nuovamente la mano ma, purtroppo, le gare sono fatte anche di queste sfortune. Dobbiamo portare pazienza, non possiamo fare altro in questo caso, ma vogliamo anche cercare di essere pronti per il prossimo anno. Il 2020 è ormai quasi arrivato.” Un Menegatti agguerrito, desideroso di non porre la parola fine ad una stagione che lo ha visto, troppo spesso, bersaglio prediletto della dea bendata.

“È stato un anno di rodaggio per noi” – conclude Menegatti – “essendo passati dalla Super 1600 alla R5 e ci sta che sia andata così. Un anno di apprendistato. Se però vogliamo essere competitivi per il 2020 dobbiamo tornare a correre. Forse saremo al via del prossimo 2 Valli.”

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