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Pordenone-Vicenza, l'analisi di Alberto Belloni: "Lane senza leader"

Cosa si può sulla sconfitta di venerdì al Bottecchia? Fase iniziale che sembrava un un classico dèja vu e ripresa più tonica. Ma la vera domanda è: dove sono i senatori

Che partita e che Vicenza dovremmo commentare, dopo Pordenone? Il primo o il secondo tempo? Sulla fase iniziale della gara c’è poco da dire: si tratta di un classico dèja vu. Quest’anno al Lane è successo più volte di regalare un tempo agli avversari, scendendo in campo molle, svogliato, confusionario e rinunciatario. Se invece parliamo della ripresa, qualche nota positiva la possiamo pure trovare, sottolineando tuttavia che (come spesso accade nel calcio) i meriti di una squadra vanno di pari passo con i demeriti dell’altra.

Dopo l’intervallo si è visto un Vicenza più tonico e intraprendente in concomitanza con un Pordenone stranamente arroccato a difesa del 2-0, arretrato di una ventina di metri nella linea del gioco e senza più nemmeno un tentativo di oltrepassare la metacampo. Un Vicenza 1, dunque, con i soliti evidentissimi limiti e un Vicenza 2 capace di schiacciare l’avversario, dominando la seconda fase dell’incontro. Non è tanto l’ennesima sconfitta a destare scoramento (a Pordenone, contro una delle prime della classe, ci sta pure di perdere di misura) quanto piuttostoo la considerazione che, pur cambiando il timoniere, i vecchi difetti non scompaiono per incanto.

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