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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Piazza gremita per Rosso: "Chiedete a tutti di contribuire al nuovo Lane"

Il punto di Alberto Belloni sulla serata di martedì, in piazza dei Signori: tanto entusiasmo e attesa per il calcio giocato

Si è consumato ieri in piazza dei Signori (simpaticamente ribattezzata dal conduttore, piazza Romeo Menti) il rito del matrimonio tra Renzo Rosso e il popolo del Lane. Di fronte ad oltre 2.000 tifosi entusiasti, sono sfilati sul palco i protagonisti della prossima stagione di serie C, con la ciliegina finale di un patron apparso persino commosso in qualche suo passaggio.

“Quel che conta non sono i risultati immediati - è stato il Rossopensiero - ma la coerente realizzazione di un progetto che vuole fare del Vicenza un modello sportivo e manageriale da copiare in Italia e all’estero.”

“La situazione che ho trovato è terribile - ha sottolineato più volte l’industriale bassanese - con uno stadio disastrato, code giudiziarie da gestire e mille altri problemi organizzativi, tutte cose sulle quali stiamo lavorando e che metteremo a posto al più presto. Ho letto qualche malumore circa nostre mosse di mercato ma voglio precisare che nell’operare abbiamo prima individuato la natura tecnica dei giocatori che ci servivano e poi li abbiamo scremati secondo un principio morale.

Niente mercenari in maglia biancorossa, ma solo uomini che si sentano parte di un gruppo teso a raggiungere il risultato finale. Il Lanerossi non è solo la squadra di una città, ma di un territorio. Non ho l’ambizione di guidare una famiglia ma un’organizzazione vincente e per questo occorre avere pazienza e tenacia.”

La risposta della platea è stata calorosa e inframmezzata da cori e sbandierar di vessilli, a testimonianza che il nuovo corso gode della fiducia dei supporters.

L’unico punto che ha lasciato un po’ stupiti è stata la ridondanza con cui Renzo Rosso è tornato sull’invito ai singoli di tifosi di farsi parte attiva per coinvolgere nel progetto i loro conoscenti, titolari d’azienda, istituzioni. Una richiesta comprensibile, ma che è suonata in certi tratti come la necessità di un salvagente.

L’interpretazione corretta, probabilmente, è che la strategia societaria punta al frazionamento dei finanziamenti come elemento strategico.

“Non voglio essere io il padrone di tutto - ha precisato infatti il patron - perché questo club deve essere espressione di una comunità.”

Un altro contributo importante è arrivato dalla voce del DS Werner Seeber il quale, stimolato dalla piazza ad esplicitare gli obiettivi del sodalizio berico, ha affermato a chiare lettere: “Sarà il campo a fare da giudice sul quel che valiamo, ma quel che è certo è che non siamo qui per perdere, ma per vincere!”

La serata è scivolata via piacevolmente, senza far pesare alla gente l’ora e mezza abbondante di programma, tra immancabili improperi contro le vecchie gestioni e slogan convinti per il futuro che ci attende. Ottima la regìa dello spettacolo ed in particolare la scelta di presentare le formazioni giovanili tra gli archi della loggia palladiana illuminati dai fari, nonchè di trasformare il plateau del Garibaldi nel salotto buono del calcio di casa nostra.

Durante l’evento è circolata ad un certo punto la notizia che il pasticciaccio brutto delle serie minori era terminato, con la decisione di tenere la Cadetteria a 19 squadre e dunque di far partire subito la serie C. Come dire che finalmente si comincia. Toccherà all’Erminio Giana, squadra lombarda intitolata all’omonimo sottotenente degli alpini caduto sul Monte Zugna nella Prima Guerra Mondiale, di battezzare lo stadio Menti nell’esordio in campionato. Dunque la kermesse si sposterà in breve dalle eccelse pietre di Andrea della Gondola al calcisticamente altrettanto nobile e storico green di via Schio. Il tempo delle chiacchiere è finito, probabilmente mercoledì la festa avrà dunque inizio. E sarà quella vera, quella dei tre punti…

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