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Olimpiadi Rio 2016: il primo oro italiano della Storia fu vicentino

Il giovane sottotenente del reggimento "Genova Cavalleria, in sella ad Oreste conquistò il primato nella specialità di salto in alto degli sport equestri alla II Olimpiade moderna

Il primo oro della storia azzurra ai giochi olimpici fu un vicentino. Grazie a Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro, giovane sottotenente del reggimento "Genova Cavalleria", l'Italia conquistò l'ambito primato nella specialità di salto in alto degli sport equestri alla II Olimpiade moderna, di Parigi nel 1900.

Nato a Vicenza il 22 luglio 1877, da antica famiglia vicentina, Gian Giorgio Trissino arrivò a pari merito con il francese Dominique Gardères. Oltre a questa il 31 maggio si aggiudicò anche l'argento nel concorso di salto in lungo con la distanza di metri 5,70. Inoltre, nella vittoriosa gara di salto in alto, il cavaliere vicentino giunse anche quarto cavalcando il proprio cavallo Mélopo, che si fermò all'altezza di metri 1,70.

Ai giochi olimpici estivi di Parigi 1900, in entrambi i concorsi vinse le due medaglie in sella a Oreste, cavallo che inizialmente sarebbe dovuto spettare al grande Federico Caprilli, suo maestro, il quale, dopo aver inviato i suoi cavalli in Francia, fu richiamato da un telegramma del Ministero della Guerra che vietava l'espatrio ai militari in carriera in seguito allo scioglimento delle Camere. Questa situazione evidentemente non fu ben comunicata ai giudici di gara e ciò ha portato confusione al punto che in alcuni albi d'oro fu erroneamente indicato Caprilli in luogo di Trissino. Secondo alcune ricostruzioni Caprilli potrebbe effettivamente aver raggiunto Parigi in incognito da Torino per ultimare la preparazione dei propri cavalli, dando adito a voci romanzate relative alla sua partecipazione attiva alle gare.

Lasciata la Cavalleria col grado di capitano, visse a lungo tra Roma, frequentando anche la corte del Re, e Milano per dedicarsi alla composizione musicale, con discreto successo. L'editore G. Ricordi incise e pubblicò diversi suoi pezzi, tra cui dei tango, fox-trot, one-step e valse hésitation, ritmi di gran moda in Europa nella prima metà del Novecento.

Alla fine della guerra si trasferì definitivamente a Milano con la famiglia, dove rimase per il resto della sua vita. Morì il 22 dicembre 1963 e venne sepolto nella cappella di famiglia presso il cimitero Maggiore di Vicenza. (da Wikipedia)

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