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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Sport Rossano Veneto

Mondiali di ciclismo, doping tecnologico su una bici vicentina

La ciclista a Femke Van den Driessche è stata scoperta ad usare un bici potenziata con un dispositivo per la pedalata assistita sul tracciato di Zolder. La casa produttrice della bici, la Wilier Triestina di Rossano prende le distanze: "Gesto in contrasto con i nostri valori"

Il sospetto che nel mondo del ciclismo oltre al doping farmaceutico esistesse quello tecnologico c'era da tempo. La conferma ufficiale è arrivata dal circuito fangoso di Zolder durante i Mondiali di ciclocross appena disputati.  All'interno della bici dell'atleta Belga Femke Van den Driessche, 19 anni, la commissione di gara  ha scoperto un piccolo motorino. 

"Riteniamo si tratti chiaramente di una frode tecnologica" ha dichiarato Brian Cookson, presidente dell'unione ciclistica internazionale, domenica dopo aver esaminato la due ruote che è stata prodotta a pochi chilometri da Bassano. La ciclista belga correva, infatti, su una bici Wilier Triestina, un noto marchio del settore che ha sede a Rossano. 

Dopo che la notizia si è diffusa, l'azienda vicentina ha immediatamente preso le distanze "Siamo letteralmente esterrefatti.- ha scritto in un comunicato Andrea Gastaldello, amministratore delegato della Wilier - In qualità di principale partner tecnico della squadra, prendiamo le distanze da questo gesto assolutamente in contrasto con i valori fondanti della nostra azienda, nonché con i principi alla base di ogni competizione sportiva."

Secondo quanto emerso fino ad ora, la 19enne belga avrebbe agito da sola, senza coinvolgere sponsor tecnici e squadra. Il motore all'interno della sua bici è stato scoperto grazie a degli scanner di calore.  Su tutte le furie anche il tecnico della nazionale belga Rudy De Bie che ha definito l'imbroglio come una "cosa assurda". L'unico rimasto a difendere l'atleta belga, che ora rischia almeno un anno di squalifica, è suo padre. Il signor Van Den Driessch avrebbe assicurato che quella uscita dai box non era la solita bici della figlia, sostituita da qualcuno all'insaputa di tutti. 

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