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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il Lane liquida con fatica la Cenerentola

E ora la testa è al doppio turno in settimana: Triestina in Coppa e Sudtirol il campionato

Diciamo subito una cosa. A guardare la partita di domenica non mi sono divertito. Non mi sono divertito nel primo tempo, quando il Lane ha giocato da bestie. Ma mi sono divertito poco anche nel secondo, nonostante il Vicenza abbia segnato due gol e abbia giocato un po’ meglio che nella prima frazione di gioco. Non importa. Sarebbe stato assai peggio se avessi visto la squadra giocare alla grande e poi perdere la partita. Perché comunque stiamo lassù, sempre più in alto, dopo aver scavato un piccolo vallo di quattro punti tra noi e il terzetto di inseguitrici.

Così, dopo aver detto della brutta figura (almeno per 45 minuti) dei biancorossi contro l’ultima della classe, siamo tutti contagiati dall’ebbrezza da altitudine. La vittoria contro il Fano, quantunque tribolata, è importante perché consente di affrontare il doppio impegno di Coppa (mercoledì al Menti per Vicenza-Triestina) e di campionato (domenica a Bolzano contro i tirolesi di casa) con la forza dei nervi distesi.

Il turno appena archiviato ha fornito alcuni esiti non di poco conto: Fatica (ma vince) il Padova all’Euganeo contro il Rimini di Colella, così come la Reggiana, stoppata sul pari a Fermo e il Piacenza (0-0 interno con l’Imolese). Si fermano bruscamente il SudTirol, la Feralpi e la sorprendente Virtus, sicchè l’unico vero colpo tra le prime della classe lo fa proprio il Carpi vincente a Verona. Tornando al Lane, le ultime due partite del girone d’andata prevedono presto di ospitare i Leoni del Lago al Menti, per poi chiudere con una spedizione al Romeo Galli di Imola.

Solo a quel punto, al giro di boa, potremo fare una prima, vera fotografia, della squadra di Mimmo Di Carlo, ben consci che il titolo di campione d’inverno nel calcio conta come il cucchiaio di legno del rugby, cioè poco o nulla. Di qui in poi una parte dell’attenzione si concentrerà anche sugli sviluppi di mercato e sul rinnovo di alcuni contratti. Da quest’ultimo punto di vista ritengo che almeno i tre più importanti (Giacomelli, Rigoni e Cinelli) si chiuderanno con un accordo. Nel caso di Jack, alle valutazioni di tipo economico, si affiancheranno quelle di tipo strategico.

Se il fantasista dovesse avere richieste significative dalla Cadetteria il discorso può essere affrontato. Ma ben difficilmente la famiglia Rosso accetterebbe di rinforzare una pari categoria, soprattutto nel girone B. Ritengo probabile che in questo momento il tecnico si dichiarerà soddisfatto dell’organico a disposizione e potrebbe quindi esserci solo qualche assestamento sulle seconde linee (a partire dal fuori rosa Curcio ma anche da qualcuno tra i meno utilizzati). Ci sarà poco movimento, credo, per nuovi acquisti.

Da questo punto di vista, tuttavia, potranno arrivare significative informazioni su quanto la proprietà creda nel salto di categoria. Cerco di essere più chiaro: il mercato invernale di Giuseppe Magalini potrebbe andare verso giovani talenti di prospettiva, magari non indispensabili in questa fase ma considerati un investimento per il futuro. Talenti ancora inespressi che il Vicenza, in attesa di raccogliere i frutti del suo promettente settore giovanile, ha in animo di lanciare in serie B (toccatevi pure quanto di prammatica) secondo la vocazione di ogni Provinciale che si rispetti. Questo per il futuribile. Il presente di campionato, invece, parla tedesco.

La questione biglietti al Druso ha davvero contorni fantozziani. La gestione dei tagliandi, già di per sé da dilettanti allo sbaraglio, inquadra un problema più generale e cioè quello di una società che affronta la stagione con uno stadio da 1500 posti (più o meno) da offrire a tifoserie (vedi Vicenza, Cesena, Piacenza o Padova) capaci di spostare in trasferta grandi numeri di supporters. Ha senso tutto questo? E la Federazione non ha nulla da dire?

L’impressione è che non si troverà rimedio, sicchè pare inutile spostarsi inutilmente a nord se non si ha il biglietto. A meno di non volersi gustare la partita con l’orecchio alla radiolina, accomodati sulle panche in faccia al Lago di Caldaro, davanti ad un calice di Kalterersee, oppure a zonzo tra le bancarelle del mercatino di Natale. Fate vobis…

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