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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Fano-Vicenza, l'analisi di Alberto Belloni: "Continua la favola del Lane"

Nonostante la caduta nel peggior incubo del calcio moderno il Vicenza continua a stupire anche se la squadra in terra marchigiana è uscita vincente ma non inappuntabile

Missione compiuta. E continua la favola bella del Vicenza Calcio, che stupisce l’Italia pallonara con una squadra che lotta e vince nonostante stia transitando nel peggior incubo del calcio moderno e con una tifoseria che riesce ad insegnare a tutti cosa significa anteporre l’amore per i propri colori a qualsiasi recriminazione o considerazione.

LA PARTITA

Non è stata una grande partita, quella del Mancini. Ma il Lane l’ha gestita con giudizio, conscio della sua forza ma anche dei suoi limiti. Ultimamente mi sono permesso di ammonire Moreno Zocchi per certe sue dichiarazioni pubbliche sul peso specifico di questa squadra, che lui ritiene sicuramente da play off, mentre io ho sempre stimata da salvezza tranquilla. Ovviamente mi auguro abbia ragione lui, ma insisto sul dire che prudenza (e scaramanzia) richiederebbero un “low profile” più mimetico. Anche se stiamo correndo su una Lamborghini, non è il caso di sbandierarlo agli avversari. Meglio definirci una Panda e poi lasciare che siano gli avversari stessi a scoprire le nostre prestazioni.

Il Vicenza in terra marchigiana è uscito vincente ma non inappuntabile. Nei primi 20 minuti la difesa è apparsa un po’ frastornata e nella parte finale della gara ha scelto di lasciare troppo campo ad un Fano in inferiorità numerica. Zanini ha ritenuto (?) di amministrare il vantaggio puntando quasi tutto sul possesso palla. E’ andata bene, ma si è corso il rischio di far rientrare in partita una squadra che dopo l’espulsione di Varano era sembrata kaputt. Come spesso avviene nel calcio, non essere riusciti ad assestare il colpo di grazia poteva costare carissimo (infatti Melandri ha rischiato di guastare la festa biancorossa). La considerazione finale, comunque, è che quando una squadra trova una sintesi così magica tra gioco, spirito di gruppo e supporters, riesce a generare un clima favorevole, utile a catalizzare su di sé pure la fortuna, quel mitico “fattore C” che nel calcio (come nella vita) sovente fa la differenza.

IL CUORE DEI TIFOSI E L'INDIFFERENZA DEGLI IMPRENDITORI

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