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Buon compleanno Meo: un brindisi nel centenario della nascita di Romeo Menti

Presenti in sala alcuni membri della famiglia, ex biancorossi come Pieraldo Dalle Carbonare, Beppe Lelj e i fratelli Busato, personaggi pubblici come Claudio Pasqualin e Antonio Santagiuliana, giornalisti e tifosi

Il grande passato della Nobile Provinciale passa per una parte non trascurabile attraverso l’epopea dei fratelli Menti (Mario e Umberto, nonchè il nipote Luigi) e ovviamente di Romeo, vivida stella nel firmamento del Grande Torino.

La sua Vicenza ha voluto festeggiarlo nel centenario della nascita, con una celebrazione presso la casa natale, dove si trovava anche il bar di famiglia, oggi Osteria del Cane Barbino, all’angolo tra via Legione Antonini e via Bixio. Regista della mattinata il giornalista Gianni Poggi, anima della ricostituzione del Circolo Ex Biancorossi. Presenti in sala alcuni membri della famiglia Menti, ex biancorossi come Pieraldo Dalle Carbonare, Beppe Lelj e i fratelli Busato, personaggi pubblici come Claudio Pasqualin e Antonio Santagiuliana, giornalisti e tifosi.

Per la società, presenti il DG Bedin e la responsabile della comunicazione Vivian. Il locale, che è stato per anni punto di ritrovo dei sostenitori biancorossi, vuol tornare – come sottolineato dai nuovi proprietari, tra l’altro imparentati con Paolo Scaroni – ad essere punto di ritrovo per chi ama la formazione berica. Dal ricordo di molti testimoni sono usciti particolari gustosi e poco conosciuti.

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Antonio Santagiuliana, in particolare, ha voluto regalare un suo cameo: “Quella che resta probabilmente l’ultima volta a Vicenza di Romeo Menti fu in una domenica di aprile 1948. Papà Alfonso era reduce dalla sconfitta per 1-0 con la Cremonese e telefonò a Trieste a Romeo (dove il Toro aveva giocato pareggiando per 1-1) invitandolo a fermarsi sulla strada del ritorno per mangiare polenta e baccalà in casa dei suoceri Folco, in Corso Palladio. Meo accettò e con lui l’altro magnagati Virgilio Maroso. Meno di un mese dopo l’aereo della squadra granata si schiantò a Superga.”.

Poggi ha aggiunto un altro dettaglio curioso: “I due fratelli Menti si trovarono per un anno assieme in biancorosso in un campionato di serie C come coppia d’attacco. Romeo con il numero 7 e Berto con il numero 11. Alla fine della stagione realizzarono più di metà delle reti segnate complessivamente dalla squadra. Un record…” Per preservare nel tempo la memoria di quell’epopea, il Circolo Ex Biancorossi si farà presto promotore dell’apposizione nella casa dove nacquero i grandi campioni, di una targa commemorativa, magari con il motto, coniato per l’occasione “La Storia è sostanza.”

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