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Lane ai play off nazionali con un grande dubbio

Riuscirà a imporre il peso dei suoi uomini migliori? Oppure torneranno fuori le vecchie magagne caratteriali? Vicenza è pronta alla scommessa, serrando i ranghi tra istituzioni, società, spogliatoio e storia. Giovedì contro la Pro Sesto in trasferta il primo responso

Con l’uscita degli accoppiamenti nella fase nazionale dei play off si chiarisce il futuro prossimo del Vicenza, cui la sorte ha assegnato come primo avversario quella Pro Sesto che i biancorossi hanno già affrontato due volte nella regular season, battendola in entrambe le occasioni (6-1 all’andata al Menti e 1-4 al ritorno al Breda). Pur badando bene a non dare troppa importanza a questi precedenti, c’è da accogliere la mano del destino con un sorriso. Primo perché l’avversario è alla nostra portata (ma attenzione, puoi girarla come ti pare ma la formazione lombarda è arrivata quarta in classifica, facendo meglio di quella berica, giunta al traguardo solo settima).

Secondo perché ha evitato di battersi subito con certe squadre del centrosud che rappresentano da sempre un’insidia molto temuta. Parliamo soprattutto del Foggia, ma anche del Pescara e del Cerignola. Squadra, quest’ultima, che si è distinta per una tifoseria alquanto turbolenta. Ma vediamo nel dettaglio come sono arrivare le altre contendenti al turno entrante. La Virtus Verona col Novara (3-0) e col Padova (0-1), l’Ancona con la Lucchese (1-1) e con la Carrarese (0-1), il Cerignola la Juve Stabia (2-0) e col Monopoli (2-1), la Pro Sesto col Renate (1-1), il Gubbio col Pontedera (1-1), il Foggia col Potenza (1-1). E infine, terzo motivo di speranza, perché l’ingresso diretto alla fase nazionale consente ora al Lane di avere dalla sua la preferenza in caso di perfetta parità nel doppio confronto. Non sono infatti previsti supplementari né rigori.

Il tenente Dan ha avuto due settimane di tempo per preparare adeguatamente la squadra all’impegno, recuperando tutta la rosa a disposizione, a parte Cataldi. Prima partita fuori casa il 18 maggio alle 20.30, seconda al Romeo Menti il 22 maggio sempre alle 20.30. In questi giorni, persino a Udine durante la sfilata degli Alpini, sono stati molti i tifosi che mi hanno fermato per chiedermi un pronostico. Ho risposto che sono moderatamente ottimista, ma senza eccedere nell’enfasi.

Questo perché l’undici di RR nel corso di questa stagione ha trovato sempre il modo, ogniqualvolta i tifosi si sono lasciati indurre all’entusiasmo, di raffreddare gli animi con prestazioni deludenti. Questa squadra non è seconda a nessuno in termini di spessore calcistico, ma è stata invece un gradino più in basso rispetto alle altre protagoniste quanto a continuità, carattere e spessore agonistico. Ha il più forte cannoniere del lotto e conta su alcuni giocatori a centrocampo che sulla carta dovrebbero fare la differenza (Ronaldo, Cavion, Della Morte, Dalmonte ecc.) ma non è (almeno non è stata sin qui) squadra da play off, da dentro o fuori, da lotta col coltello tra i denti. C’è dunque da augurarsi che il giovane mister danese abbia ben sfruttato la sosta per lavorare proprio su questo dato motivazionale.

Se sarà riuscito a forgiare un gruppo con le palle, il gap qualitativo potrà essere decisivo, con la Pro Sesto ma anche davanti ad altri scogli insidiosi (penso soprattutto al Foggia e al Pescara, senza sottovalutare l’Entella o il Lecco. Inutile però mettere il carro davanti ai buoi, perché chi può escludere che gli uomini del grande Fresco possano fare lo sgambetto al boemo o i ragazzi di Michele Pazienza alla corazzata di Delio Rossi? Io no di certo… Chiudo con l’ultimo elemento che potrebbe favorire il Lane e mi riferisco alla lunghezza e alla consistenza della panchina. Uomini come Scarsella, Ndiaye, Jimenez, Begic, Giacomelli o Rolfini potrebbero fare la differenza nei momenti in cui l’impegno ravvicinato dovesse farsi sentire sui garretti. Ma ora basta con le elucubrazioni. Mancano solo tre giorni al responso del campo. Tutto il resto, come sempre, sono soltanto chiacchiere…

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